Introduction. Scopo del presente studio è di verificare la presenza di indici radiologici rilevabili durante la fase acuta di ictus (intesi come individuazione delle strutture anatomiche coinvolte dalla lesione cerebrale) in grado di predire in modo statisticamente significativo l’outcome motorio e funzionale a livello del lato affetto. Materials and methods. Sono stati esaminati in modo prospettico 14 soggetti colpiti per la prima volta da ictus ischemico con lesione cerebrale unilaterale. Di ogni paziente è stata raccolta l’immagine RMN dell’encefalo eseguita entro 5 giorni dall’ictus, documentante la lesione cerebrale. A distanza di 6 mesi dall’insorgenza della malattia i soggetti arruolati sono stati sottoposti ad una seconda valutazione clinica in cui sono utilizzati le seguenti scale per la misurazione dell’outcome motorio: Motricity Index [1] e Fugl-Meyer Assessment [2]. Attraverso l’impiego dei software MRIcro ed MRIcroN [3, 4] sono state eseguite l’analisi “voxel-based” delle lesioni cerebrali e la correlazione tra regione lesionata e outcome motorio ponendo, come indice di impairment motorio di grado severo/moderato un punteggio al Motricity Index per l’arto superiore ed inferiore di 64/100 [1] e alla scala di Fugl Meyer di 84/100 [2]. L’analisi statistica dei dati è stata condotta mediante l’impiego della procedura VLSM (Voxel-based Lesion Symptom Mapping) che fa parte del programma NPM (Non-Parametric Mapping) disponibile all’interno del software MRIcroN [3, 4]. Al fine di ottimizzare i dati raccolti si è stabilito di considerare l’outcome motorio in termini dicotomici (buono/scarso) con cut-off corrispondente ad un grado disabilità marcata/moderata. Mediante l’impiego del Test quasi-esatto di Liebermeister per l’analisi di variabili binomiali è stata valutata la correlazione statistica tra l’area cerebrale lesionata e la comparsa a distanza del sintomo clinico, prendendo in esame solamente i “voxel” danneggiati in almeno il 20% dei soggetti esaminati [3, 4]. Il livello di significatività statistica è stato posto per valori di p-value < 0.05 e corretto mediante l’impiego del fattore FDR (False Discovery Rate) per le comparazioni multiple. La localizzazione anatomica delle aree cerebrali è avvenuta utilizzando un Template anatomotopografico denominato aal (Automated Anatomical Labeling) [3, 4]. La localizzazione anatomica delle strutture sottocorticali, è stata eseguita mediante un Template anatomo-topografico per la sostanza bianca denominato JHU (John Hopkins University) [3, 4]. Results. È importante rilevare come, pur avendo analizzato distintamente i dati riguardanti il punteggio al Motricity Index per l’arto superiore e inferiore, nonché il punteggio al Fugl-Meyer Assessment, si sia potuta riscontrare una discreta ricorrenza delle aree cerebrali danneggiate associate ad uno scarso recupero della funzione motoria a distanza di sei mesi dall’evento acuto. Tra queste è possibile citare: la sostanza bianca sottocorticale (in particolare capsula interna e corona radiata), i nuclei della base (putamen, caudato e pallido), l’insula, il talamo, il giro precentrale, l’opercolo rolandico, l’opercolo frontale inferiore e le circonvoluzioni temporali. Conclusions. Il presente studio supporta l’ipotesi che lesioni ictali coinvolgenti la capsula interna, i nuclei della base, il talamo ed il lobo dell’insula abbiano una stretta correlazione con uno scarso outcome motorio a distanza di sei mesi dall’evento acuto.
LOCALIZZAZIONE DI LESIONE NELL’ICTUS CEREBRALE ED OUTCOME MOTORIO: STUDIO PROSPETTICO SU MAPPE LESIONALI DI 14 PAZIENTI TRAMITE ANALISI “VOXEL-BASED”.
PICELLI, Alessandro;TAMBURIN, Stefano;GANDOLFI, MariaLuisa;SMANIA, Nicola
2012-01-01
Abstract
Introduction. Scopo del presente studio è di verificare la presenza di indici radiologici rilevabili durante la fase acuta di ictus (intesi come individuazione delle strutture anatomiche coinvolte dalla lesione cerebrale) in grado di predire in modo statisticamente significativo l’outcome motorio e funzionale a livello del lato affetto. Materials and methods. Sono stati esaminati in modo prospettico 14 soggetti colpiti per la prima volta da ictus ischemico con lesione cerebrale unilaterale. Di ogni paziente è stata raccolta l’immagine RMN dell’encefalo eseguita entro 5 giorni dall’ictus, documentante la lesione cerebrale. A distanza di 6 mesi dall’insorgenza della malattia i soggetti arruolati sono stati sottoposti ad una seconda valutazione clinica in cui sono utilizzati le seguenti scale per la misurazione dell’outcome motorio: Motricity Index [1] e Fugl-Meyer Assessment [2]. Attraverso l’impiego dei software MRIcro ed MRIcroN [3, 4] sono state eseguite l’analisi “voxel-based” delle lesioni cerebrali e la correlazione tra regione lesionata e outcome motorio ponendo, come indice di impairment motorio di grado severo/moderato un punteggio al Motricity Index per l’arto superiore ed inferiore di 64/100 [1] e alla scala di Fugl Meyer di 84/100 [2]. L’analisi statistica dei dati è stata condotta mediante l’impiego della procedura VLSM (Voxel-based Lesion Symptom Mapping) che fa parte del programma NPM (Non-Parametric Mapping) disponibile all’interno del software MRIcroN [3, 4]. Al fine di ottimizzare i dati raccolti si è stabilito di considerare l’outcome motorio in termini dicotomici (buono/scarso) con cut-off corrispondente ad un grado disabilità marcata/moderata. Mediante l’impiego del Test quasi-esatto di Liebermeister per l’analisi di variabili binomiali è stata valutata la correlazione statistica tra l’area cerebrale lesionata e la comparsa a distanza del sintomo clinico, prendendo in esame solamente i “voxel” danneggiati in almeno il 20% dei soggetti esaminati [3, 4]. Il livello di significatività statistica è stato posto per valori di p-value < 0.05 e corretto mediante l’impiego del fattore FDR (False Discovery Rate) per le comparazioni multiple. La localizzazione anatomica delle aree cerebrali è avvenuta utilizzando un Template anatomotopografico denominato aal (Automated Anatomical Labeling) [3, 4]. La localizzazione anatomica delle strutture sottocorticali, è stata eseguita mediante un Template anatomo-topografico per la sostanza bianca denominato JHU (John Hopkins University) [3, 4]. Results. È importante rilevare come, pur avendo analizzato distintamente i dati riguardanti il punteggio al Motricity Index per l’arto superiore e inferiore, nonché il punteggio al Fugl-Meyer Assessment, si sia potuta riscontrare una discreta ricorrenza delle aree cerebrali danneggiate associate ad uno scarso recupero della funzione motoria a distanza di sei mesi dall’evento acuto. Tra queste è possibile citare: la sostanza bianca sottocorticale (in particolare capsula interna e corona radiata), i nuclei della base (putamen, caudato e pallido), l’insula, il talamo, il giro precentrale, l’opercolo rolandico, l’opercolo frontale inferiore e le circonvoluzioni temporali. Conclusions. Il presente studio supporta l’ipotesi che lesioni ictali coinvolgenti la capsula interna, i nuclei della base, il talamo ed il lobo dell’insula abbiano una stretta correlazione con uno scarso outcome motorio a distanza di sei mesi dall’evento acuto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.