Introduzione. Lo scarso recupero funzionale dell’arto superiore è tra le conseguenze più invalidanti dell’ictus cerebri. La robotica è un possibile strumento riabilitativo dell’arto superiore paretico, fornendo un approccio terapeutico strutturato ripetitivo ed intensivo capace di promuovere la riorganizzazione corticale. Obiettivi dello studio: valutare l’efficacia di uno strumento robotico nel recupero dei disturbi senso-motori dell’arto superiore distale in pazienti con ictus e valutarne l’efficacia nel ridurre la disabilità nelle ADL e nel migliorare la Qualità di Vita. Materiali e metodi. 17 individui in esiti di ictus randomizzati in un gruppo sperimentale (terapia robotica con Amadeo) ed in uno di controllo (terapia convenzionale). Il trattamento prevedeva 12 sedute trisettimanali di 45 minuti. Gli individui sono stati valutati prima (T0), al termine (T1) e ad un mese (T2) dal trattamento. Misure primarie di outcome: Scala del Medical Research Council (MRC); Motricity Index (MI); Nine Hole Peg Test (NHPT); Action Research Arm Test (ARAT); Motor Activity Log (MAL). � � � � � � Misure secondarie di outcome: Amadeo Firefighters (AFF); Valutazione della sensibilità somatica; Barthel Index (BI). Risultati. Al confronto intra-gruppo, il gruppo sperimentale ha mostrato variazioni significative nei punteggi MRC-estensione ed ARAT tra T0 e T2; alla MI e MAL-Amount of Use tra T0 e T1 e tra T0 e T2. Il gruppo di controllo ha ottenuto risultati analoghi eccetto che nella forza di estensione delle dita, dove non mostra miglioramenti significativi. Nel confronto inter-gruppo è emersa una differenza significativa nell’ARAT-Gross movements tra T0 e T2 a favore del gruppo di controllo. Conclusioni. La terapia con robot è in grado di promuovere il recupero della motilità attiva distale dell’arto superiore paretico in esiti di ictus, in particolare nei movimenti di estensione delle dita; la sua efficacia è equiparabile a quella delle terapie convenzionali, proponendosi come integrazione ad esse.
LA ROBOTICA NELLA RIABILITAZIONE DEI DISTURBI SENSO-MOTORI DELL’ARTO SUPERIORE: STUDIO IN PAZIENTI AFFETTI DA ICTUS CEREBRALE
GANDOLFI, MariaLuisa;PICELLI, Alessandro;GEROIN, Christian;SMANIA, Nicola
2011-01-01
Abstract
Introduzione. Lo scarso recupero funzionale dell’arto superiore è tra le conseguenze più invalidanti dell’ictus cerebri. La robotica è un possibile strumento riabilitativo dell’arto superiore paretico, fornendo un approccio terapeutico strutturato ripetitivo ed intensivo capace di promuovere la riorganizzazione corticale. Obiettivi dello studio: valutare l’efficacia di uno strumento robotico nel recupero dei disturbi senso-motori dell’arto superiore distale in pazienti con ictus e valutarne l’efficacia nel ridurre la disabilità nelle ADL e nel migliorare la Qualità di Vita. Materiali e metodi. 17 individui in esiti di ictus randomizzati in un gruppo sperimentale (terapia robotica con Amadeo) ed in uno di controllo (terapia convenzionale). Il trattamento prevedeva 12 sedute trisettimanali di 45 minuti. Gli individui sono stati valutati prima (T0), al termine (T1) e ad un mese (T2) dal trattamento. Misure primarie di outcome: Scala del Medical Research Council (MRC); Motricity Index (MI); Nine Hole Peg Test (NHPT); Action Research Arm Test (ARAT); Motor Activity Log (MAL). � � � � � � Misure secondarie di outcome: Amadeo Firefighters (AFF); Valutazione della sensibilità somatica; Barthel Index (BI). Risultati. Al confronto intra-gruppo, il gruppo sperimentale ha mostrato variazioni significative nei punteggi MRC-estensione ed ARAT tra T0 e T2; alla MI e MAL-Amount of Use tra T0 e T1 e tra T0 e T2. Il gruppo di controllo ha ottenuto risultati analoghi eccetto che nella forza di estensione delle dita, dove non mostra miglioramenti significativi. Nel confronto inter-gruppo è emersa una differenza significativa nell’ARAT-Gross movements tra T0 e T2 a favore del gruppo di controllo. Conclusioni. La terapia con robot è in grado di promuovere il recupero della motilità attiva distale dell’arto superiore paretico in esiti di ictus, in particolare nei movimenti di estensione delle dita; la sua efficacia è equiparabile a quella delle terapie convenzionali, proponendosi come integrazione ad esse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.