A partire dalla videoregistrazione dello spettacolo fornita dalla compagnia e da un’intervista con il coreografo, viene commentata in chiave intersemiotica la pièce per tre interpreti Foulplay (2005), ideata da Roberto Zappalà nell’ambito di un progetto multidisciplinare che giustappone teatro, installazione e danza. Liberamente ispirata a Commedia (Play/Comédie, 1963), un’opera che segna una svolta nel percorso multimediale di Beckett, la coreografia dà corpo alle tensioni parola/movimento e (in)visibile/(in)intelligibile inscritte nel dispositivo metateatrale beckettiano. Spostandosi dall’una all’altra, il proiettore che illumina a tratti tanto la scena di Commedia quanto quella di Foulplay stimola una riflessione sullo statuto sfuggente del corpo danzante, sospeso tra epifania e sparizione, nonché sulle condizioni della teatralità e sui fondamenti della percezione che la drammaturgia di Beckett esibisce e, al contempo, destabilizza.
Coup de projecteur entre deux scènes: “Foulplay” de Roberto Zappalà, “Comédie” de Beckett en danse
GENETTI, Stefano
2016-01-01
Abstract
A partire dalla videoregistrazione dello spettacolo fornita dalla compagnia e da un’intervista con il coreografo, viene commentata in chiave intersemiotica la pièce per tre interpreti Foulplay (2005), ideata da Roberto Zappalà nell’ambito di un progetto multidisciplinare che giustappone teatro, installazione e danza. Liberamente ispirata a Commedia (Play/Comédie, 1963), un’opera che segna una svolta nel percorso multimediale di Beckett, la coreografia dà corpo alle tensioni parola/movimento e (in)visibile/(in)intelligibile inscritte nel dispositivo metateatrale beckettiano. Spostandosi dall’una all’altra, il proiettore che illumina a tratti tanto la scena di Commedia quanto quella di Foulplay stimola una riflessione sullo statuto sfuggente del corpo danzante, sospeso tra epifania e sparizione, nonché sulle condizioni della teatralità e sui fondamenti della percezione che la drammaturgia di Beckett esibisce e, al contempo, destabilizza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.