Che si sia trattato di raccogliere le fotografie sui corpi dei soldati marocchini, morti o prigionieri, perché qualcuno ne custodisse la memoria (e se non era lo stato che li mandava a morire nel deserto, chi se non i loro “nemici” poteva occuparsene?) o di mandare le fotografie dei propri corpi feriti, prese con i cellulari e mandate oltre la ferrea cortina che la monarchia marocchina ha costruito intorno a loro, i sahrawi hanno saputo spesso inventare forme inedite e sorprendenti con cui rispondere a un'aggressione i cui mezzi a disposizione sono di gran lunga superiori, ma che non può trovare la sua legittimazione se non nel permanere di un’ingiustizia.
Dal Sahara occidentale o di un gesto inaudito
SOLLA, Gianluca
2014-01-01
Abstract
Che si sia trattato di raccogliere le fotografie sui corpi dei soldati marocchini, morti o prigionieri, perché qualcuno ne custodisse la memoria (e se non era lo stato che li mandava a morire nel deserto, chi se non i loro “nemici” poteva occuparsene?) o di mandare le fotografie dei propri corpi feriti, prese con i cellulari e mandate oltre la ferrea cortina che la monarchia marocchina ha costruito intorno a loro, i sahrawi hanno saputo spesso inventare forme inedite e sorprendenti con cui rispondere a un'aggressione i cui mezzi a disposizione sono di gran lunga superiori, ma che non può trovare la sua legittimazione se non nel permanere di un’ingiustizia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.