È il nostro stesso godimento che avvertiamo straniero e ostile, presenza oscura che ci attraversa, forzando i limiti del nostro corpo. Il suo carattere infinito non è quello dell’esperienza religiosa: infinita è qui unicamente l’esperienza di una “presenza imbarazzante” che si fa strada in un corpo che non è mai a misura dell’infinità che lo abita.
La natura criminale dell’amore
SOLLA, Gianluca
2013-01-01
Abstract
È il nostro stesso godimento che avvertiamo straniero e ostile, presenza oscura che ci attraversa, forzando i limiti del nostro corpo. Il suo carattere infinito non è quello dell’esperienza religiosa: infinita è qui unicamente l’esperienza di una “presenza imbarazzante” che si fa strada in un corpo che non è mai a misura dell’infinità che lo abita.File in questo prodotto:
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