È il nostro stesso godimento che avvertiamo straniero e ostile, presenza oscura che ci attraversa, forzando i limiti del nostro corpo. Il suo carattere infinito non è quello dell’esperienza religiosa: infinita è qui unicamente l’esperienza di una “presenza imbarazzante” che si fa strada in un corpo che non è mai a misura dell’infinità che lo abita.

La natura criminale dell’amore

SOLLA, Gianluca
2013-01-01

Abstract

È il nostro stesso godimento che avvertiamo straniero e ostile, presenza oscura che ci attraversa, forzando i limiti del nostro corpo. Il suo carattere infinito non è quello dell’esperienza religiosa: infinita è qui unicamente l’esperienza di una “presenza imbarazzante” che si fa strada in un corpo che non è mai a misura dell’infinità che lo abita.
2013
Amore, Sigmund Freud, Altro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/934049
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