Il saggio analizza il modo in cui, nel dramma che Dryden e Lee dedicano a Oedipus (1679), la dinamica tragica venga riconfigurata attraverso una singolare rielaborazione del tema erotico e un altrettanto peculiare ripensamento del ruolo della ragione. Questa riconfigurazione passa attraverso la mediazione dell’intertesto shakespeariano più di quanto non appaia dagli sparsi e molteplici richiami di superficie. In tal senso è interessante notare come Dryden e Lee non valorizzino, se non in modo indiretto, un tema così centrale nel mito di Edipo come il posizionamento del ‘soggetto tragico nel tempo’, ossia il suo dislocamento in un presente che è sempre proiettato, e condizionato, in un altrove da aspettative e timori relativi al futuro (l’uccisione del padre e l’incesto con la madre profetizzati da Apollo) e da sospetti di una responsabilità in crimini commessi in un passato che egli non riesce pienamente a decifrare (l’uccisione di Laio, la sua stessa origine e ghenos). Dryden e Lee valorizzano, invece, il tema dell’amore incestuoso tra madre e figlio e l’antagonismo Oedipus-Creon lungo una nuova radicale interrogazione sui limiti e sulle potenzialità della ragione nel quadro di una ridefinizione del male mondano.
"Edipo dopo Shakespeare: mito e tragedia nel dramma di Dryden e Lee"
BIGLIAZZI, Silvia
2014-01-01
Abstract
Il saggio analizza il modo in cui, nel dramma che Dryden e Lee dedicano a Oedipus (1679), la dinamica tragica venga riconfigurata attraverso una singolare rielaborazione del tema erotico e un altrettanto peculiare ripensamento del ruolo della ragione. Questa riconfigurazione passa attraverso la mediazione dell’intertesto shakespeariano più di quanto non appaia dagli sparsi e molteplici richiami di superficie. In tal senso è interessante notare come Dryden e Lee non valorizzino, se non in modo indiretto, un tema così centrale nel mito di Edipo come il posizionamento del ‘soggetto tragico nel tempo’, ossia il suo dislocamento in un presente che è sempre proiettato, e condizionato, in un altrove da aspettative e timori relativi al futuro (l’uccisione del padre e l’incesto con la madre profetizzati da Apollo) e da sospetti di una responsabilità in crimini commessi in un passato che egli non riesce pienamente a decifrare (l’uccisione di Laio, la sua stessa origine e ghenos). Dryden e Lee valorizzano, invece, il tema dell’amore incestuoso tra madre e figlio e l’antagonismo Oedipus-Creon lungo una nuova radicale interrogazione sui limiti e sulle potenzialità della ragione nel quadro di una ridefinizione del male mondano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.