Questo contributo si occupa del ruolo svolto dalla legge in quanto corpo mistico. Aristotele (1831) contrapponeva ai cittadini della polis gli schiavi per natura, che capiscono la ragione, ma non hanno la legge e non conoscono il diritto (Politica 1252b5-1256a35). Il diritto romano dichiarava tutti gli uomini liberi e uguali secondo lo ius naturale (όος φυὸς), ma ammetteva che alcuni di loro siano schiavi secondo lo ius gentium e lo ius positivum (όος ποὸς, όος ἐὸς). Inclusiva è la dignità dell’uomo, dovuta alla lux intellectus e poiché ciò vale per tutti gli uomini, tutti sono uguali per natura. Esclusiva è la cittadinanza, dovuta all’appartenenza al corpo mistico della legge. L’area culturale è greco-latina, occidentale. Fin dall’antichità, dunque, la tradizione ilosoica ha elaborato modelli inclusivi fondati sull’universalità della ragione o su modelli antropologici di carattere generale, esponendosi con ciò al rischio di rinchiudersi, proprio in virtù di questa stessa tendenza, in una logica identitaria e totalitaria, e di rovesciarsi così in una in un discorso votato alla soppressione, all’inglobamento o alla dimenticanza di ciò che è diferente o altro (STURLESE, 2013).
Lex-Ius-Corpus: Corpus Mysticum
POZZO, Riccardo
2014-01-01
Abstract
Questo contributo si occupa del ruolo svolto dalla legge in quanto corpo mistico. Aristotele (1831) contrapponeva ai cittadini della polis gli schiavi per natura, che capiscono la ragione, ma non hanno la legge e non conoscono il diritto (Politica 1252b5-1256a35). Il diritto romano dichiarava tutti gli uomini liberi e uguali secondo lo ius naturale (όος φυὸς), ma ammetteva che alcuni di loro siano schiavi secondo lo ius gentium e lo ius positivum (όος ποὸς, όος ἐὸς). Inclusiva è la dignità dell’uomo, dovuta alla lux intellectus e poiché ciò vale per tutti gli uomini, tutti sono uguali per natura. Esclusiva è la cittadinanza, dovuta all’appartenenza al corpo mistico della legge. L’area culturale è greco-latina, occidentale. Fin dall’antichità, dunque, la tradizione ilosoica ha elaborato modelli inclusivi fondati sull’universalità della ragione o su modelli antropologici di carattere generale, esponendosi con ciò al rischio di rinchiudersi, proprio in virtù di questa stessa tendenza, in una logica identitaria e totalitaria, e di rovesciarsi così in una in un discorso votato alla soppressione, all’inglobamento o alla dimenticanza di ciò che è diferente o altro (STURLESE, 2013).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.