Le apnee ostruttive del sonno (OSA), caratterizzate dalla periodica riduzione o cessazione del respiro durante il riposo notturno, sono un fattore di rischio per ipertensione arteriosa. La ventilazione meccanica a pressione positiva continua delle vie aeree (cPAP) é considerate ad oggi la terapia di scelta ma l´entità della sua efficacia sulla riduzione pressoria é ancora discussa. Abbiamo condotto una ricerca sistematica della letteratura ed una meta-analisi per valutare l’efficacia della cPAP nella riduzione della pressione arteriosa (PA),comparandola ad altri trattamenti e/o al placebo, in trial controllati randomizzati (RCTs). Metodi: Abbiamo condotto la meta-analisi seguendo le linee guida generali del “Cochrane Handbook for Systematic Reviews of Interventions” cercando i lavori indicizzati su tre diversi “database” (Medline, Embase, Cochrane e Web of Science dal loro inizio fino al 31 marzo 2012) usando un algoritmo di ricerca strutturato con specifici criteri di inclusione. Abbiamo ritenuto eleggibili sia studi con disegno a cross-over sia in parallelo, con misurazione di pressione “office” o con monitoraggio ambulatorio delle 24 ore (ABP), con almeno 2 settimane di trattamento con cPAP. Sono stati inclusi solo lavori pubblicati “in extenso” in giornali “peer reviewed” senza restrizioni di lingua. La “sham” cPAP, le compresse di placebo, la riduzione del peso o le misure conservative sono state considerate complessivamente nel gruppo di controllo. Sono stati considerati solo studi in cui la diagnosi di OSA fosse stata verificata mediante polisonnografia (Indice Apnea/Ipopnea di almeno 5/ora). Le analisi sono state effettuate mediante il software “CMA V2”. Risultati: A partire da 1235 lavori, abbiamo selezionato un totale di 31 RCTs (1987 pazienti) che hanno confrontato l’aggiunta di cPAP allo schema terapeutico in atto confrontandola ad un gruppo di controllo (30 studi), ad un farmaco anti-ipertensivo (1 studio) o ad un dispositivo orale (2 studi). Nella meta-analisi vs. controllo abbiamo trovato una differenza media di PA sistolica (media±SEM, “random effect”) di 2,6±0,5mmHg e diastolica di 2,0±0,4 a favore del trattamento con cPAP (p<0,001 per entrambi). Quando sono stati analizzati gli studi con ABP con dati separati per il giorno e la notte (n=14) la differenza media diurna di PA sistolica e diastolica era rispettivamente 2,2±0,7mmHg e 1,9±0,7mmHg mentre quella notturna era 3.9±1,0 mmHg e 1,9±0,6mmHg (p<0,001). Nella meta regressione, un AHI basale più elevato era associato ad un calo di PA sistolica più marcato. Non abbiamo evidenza di “bias” di pubblicazione e l´eterogeneità é complessivamente lieve-moderata (I2=31-34%). Discussione: la terapia con cPAP é in grado di ridurre la PA in pazienti con OSA. Tuttavia l´effetto medio di riduzione pressoria é modesto e maggiore quando i valori di AHI basale sono elevati.

La terapia mediante cPAP riduce la pressione arteriosa in pazienti con apnee ostruttive del sonno: una meta-analisi.

Dalle Vedove, Francesco;DORIGONI, STEFANIA;MINUZ, Pietro;FAVA, Cristiano
2012-01-01

Abstract

Le apnee ostruttive del sonno (OSA), caratterizzate dalla periodica riduzione o cessazione del respiro durante il riposo notturno, sono un fattore di rischio per ipertensione arteriosa. La ventilazione meccanica a pressione positiva continua delle vie aeree (cPAP) é considerate ad oggi la terapia di scelta ma l´entità della sua efficacia sulla riduzione pressoria é ancora discussa. Abbiamo condotto una ricerca sistematica della letteratura ed una meta-analisi per valutare l’efficacia della cPAP nella riduzione della pressione arteriosa (PA),comparandola ad altri trattamenti e/o al placebo, in trial controllati randomizzati (RCTs). Metodi: Abbiamo condotto la meta-analisi seguendo le linee guida generali del “Cochrane Handbook for Systematic Reviews of Interventions” cercando i lavori indicizzati su tre diversi “database” (Medline, Embase, Cochrane e Web of Science dal loro inizio fino al 31 marzo 2012) usando un algoritmo di ricerca strutturato con specifici criteri di inclusione. Abbiamo ritenuto eleggibili sia studi con disegno a cross-over sia in parallelo, con misurazione di pressione “office” o con monitoraggio ambulatorio delle 24 ore (ABP), con almeno 2 settimane di trattamento con cPAP. Sono stati inclusi solo lavori pubblicati “in extenso” in giornali “peer reviewed” senza restrizioni di lingua. La “sham” cPAP, le compresse di placebo, la riduzione del peso o le misure conservative sono state considerate complessivamente nel gruppo di controllo. Sono stati considerati solo studi in cui la diagnosi di OSA fosse stata verificata mediante polisonnografia (Indice Apnea/Ipopnea di almeno 5/ora). Le analisi sono state effettuate mediante il software “CMA V2”. Risultati: A partire da 1235 lavori, abbiamo selezionato un totale di 31 RCTs (1987 pazienti) che hanno confrontato l’aggiunta di cPAP allo schema terapeutico in atto confrontandola ad un gruppo di controllo (30 studi), ad un farmaco anti-ipertensivo (1 studio) o ad un dispositivo orale (2 studi). Nella meta-analisi vs. controllo abbiamo trovato una differenza media di PA sistolica (media±SEM, “random effect”) di 2,6±0,5mmHg e diastolica di 2,0±0,4 a favore del trattamento con cPAP (p<0,001 per entrambi). Quando sono stati analizzati gli studi con ABP con dati separati per il giorno e la notte (n=14) la differenza media diurna di PA sistolica e diastolica era rispettivamente 2,2±0,7mmHg e 1,9±0,7mmHg mentre quella notturna era 3.9±1,0 mmHg e 1,9±0,6mmHg (p<0,001). Nella meta regressione, un AHI basale più elevato era associato ad un calo di PA sistolica più marcato. Non abbiamo evidenza di “bias” di pubblicazione e l´eterogeneità é complessivamente lieve-moderata (I2=31-34%). Discussione: la terapia con cPAP é in grado di ridurre la PA in pazienti con OSA. Tuttavia l´effetto medio di riduzione pressoria é modesto e maggiore quando i valori di AHI basale sono elevati.
2012
apnee ostruttive del sonno; pressione arteriosa; cPAP
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/879409
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