L’allopurinolo è un farmaco molto usato per il trattamento dell’iperuricemia, definita per valori di acido urico superiori a 6,8 o 7 mg/dl.1 Alla fine del 2012 in Italia i dati di consumo dell’allopurinolo, espressi come dose giornaliera definita (DDD), si aggiravano intorno ai 185 milioni.A dicembre 2014 nella Rete nazionale di farmacovigilanza sono presenti 1.433 segnalazioni di sospette reazioni avverse nelle quali l’allopurinolo è stato riportato come farmaco sospetto, di cui 1.075 hanno coinvolto la popolazione con età maggiore di 65 anni. Il 53% delle reazioni è classificato come grave. Tra le reazioni riportate circa il 60% ha interessato il tessuto cutaneo e sottocutaneo e 36 schede riportano la sindrome DRESS, 118 la sindrome di Lyell e 88 la sindrome di Stevens-Johnson come reazione avversa. I fattori di rischio per l’insorgenza di reazioni avverse da allopurinolo sono svariati: l’età avanzata, la funzionalità renale compromessa, la presenza dell’allele HLA-B*5801, l’uso di diuretici, l’alcolismo, alti dosaggi di allopurinolo e la disfunzione epatica grave.I clinici dovrebbero porre particolare attenzione prima della prescrizione dell’allopurinolo valutando rischi e benefici in particolar modo nei pazienti anziani ove è più presente comorbilità e polifarmacoterapia, importanti fattori di rischio per le reazioni avverse più gravi.

L’uso dell’allopurinolo nell’anziano

PELLIZZARI, Luca;Viola, Ermelinda
2014-01-01

Abstract

L’allopurinolo è un farmaco molto usato per il trattamento dell’iperuricemia, definita per valori di acido urico superiori a 6,8 o 7 mg/dl.1 Alla fine del 2012 in Italia i dati di consumo dell’allopurinolo, espressi come dose giornaliera definita (DDD), si aggiravano intorno ai 185 milioni.A dicembre 2014 nella Rete nazionale di farmacovigilanza sono presenti 1.433 segnalazioni di sospette reazioni avverse nelle quali l’allopurinolo è stato riportato come farmaco sospetto, di cui 1.075 hanno coinvolto la popolazione con età maggiore di 65 anni. Il 53% delle reazioni è classificato come grave. Tra le reazioni riportate circa il 60% ha interessato il tessuto cutaneo e sottocutaneo e 36 schede riportano la sindrome DRESS, 118 la sindrome di Lyell e 88 la sindrome di Stevens-Johnson come reazione avversa. I fattori di rischio per l’insorgenza di reazioni avverse da allopurinolo sono svariati: l’età avanzata, la funzionalità renale compromessa, la presenza dell’allele HLA-B*5801, l’uso di diuretici, l’alcolismo, alti dosaggi di allopurinolo e la disfunzione epatica grave.I clinici dovrebbero porre particolare attenzione prima della prescrizione dell’allopurinolo valutando rischi e benefici in particolar modo nei pazienti anziani ove è più presente comorbilità e polifarmacoterapia, importanti fattori di rischio per le reazioni avverse più gravi.
2014
anziani; allopurinolo; farmacovigilanza
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