Nel 1973 viene pubblicato Crash, un romanzo che indaga l’ambiguo rapporto tra uomo e tecnologia. Adottando l’automobile come una metafora che rappresenti l’intero panorama tecnologico, James Graham Ballard si chiede come l’essere umano possa sopravvivere in un mondo sempre più dominato dalle macchine. La proposta che emerge dal testo pare essere quella di una fusione del soggetto con lo strumento tecnico, in un’ottica palingenetica e rigenerativa. Abbracciando la prospettiva critica non moralistica suggerita dal semiologo francese Jean Baudrillard, si vuole quindi esplorare l’opera ballardiana per mostrare come le teorie che ne emergono risultino, a più di quarant’anni di distanza, ancora straordinariamente attuali.
L'uomo e la macchina. La proposta di J.G. Ballard per la contemporaneità
Pernigo, Carolina
2014-01-01
Abstract
Nel 1973 viene pubblicato Crash, un romanzo che indaga l’ambiguo rapporto tra uomo e tecnologia. Adottando l’automobile come una metafora che rappresenti l’intero panorama tecnologico, James Graham Ballard si chiede come l’essere umano possa sopravvivere in un mondo sempre più dominato dalle macchine. La proposta che emerge dal testo pare essere quella di una fusione del soggetto con lo strumento tecnico, in un’ottica palingenetica e rigenerativa. Abbracciando la prospettiva critica non moralistica suggerita dal semiologo francese Jean Baudrillard, si vuole quindi esplorare l’opera ballardiana per mostrare come le teorie che ne emergono risultino, a più di quarant’anni di distanza, ancora straordinariamente attuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.