Introduzione. Finanziato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), grazie ai bandi per la ricerca indipendente, è stato attivato nel nostro Paese lo “Studio acido folico” (www.folictrial.org), sperimentazione clinica che ha l’obiettivo di valutare se la supplementazione periconcezionale con Acido Folico (AF) alla dose di 4 mg al giorno, in confronto alla dose standard di 0,4 mg, riduca maggiormente l’insorgenza delle malformazioni congenite nel loro insieme, oltre alla frequenza di comparsa di aborto spontaneo, ritardo di crescita intrauterina, pre-eclampsia, prematurità e gemellarità. Tra gli obiettivi del progetto vi è anche la diffusione del Counseling Preconcezionale (CP) nella pratica clinica, rivolto alle donne/coppie in età fertile come strumento efficace a sostegno della salute riproduttiva. Metodi. Le donne in età fertile che programmano la gravidanza, sono invitate a prendere contatto con i centri che offrono il CP, informano le donne sugli obiettivi dello studio e le arruolano. La sperimentazione clinica, RCT in doppio cieco, prevede che le pazienti eleggibili vengano randomizzate a 0,4 mg o 4 mg di AF e, successivamente al concepimento, siano tenute in follow-up fino all’anno di vita del bambino. Risultati. La conduzione del progetto di ricerca è strettamente legata alla promozione e alla diffusione del CP. A partire dal 2010 sono state attivate una serie di iniziative con l’obiettivo di sostenere questa buona pratica per la salute riproduttiva ed è stata sviluppata un’attività in rete con altri progetti nazionali. Ad oggi, quasi 1.000 donne in età fertile hanno eseguito il CP e circa 700 di esse sono state randomizzate. Conclusioni. Questa esperienza, condotta in collaborazione con i colleghi olandesi, rappresenta un’occasione unica in campo materno-infantile per diffondere un’attività che cerca di coniugare lo sviluppo di progetti diretti alla popolazione, con l’obiettivo di sostenere buone pratiche ancora oggi troppo trascurate e lo sforzo di dare una risposta a domande di ricerca cruciali per la salute della popolazione. In merito al coinvolgimento della popolazione generale in esperienze di questa natura, si segnala la necessità di mettere a punto modelli e percorsi integrati dove comunicazione e informazione diventino parte integrante dell’attività di ricerca.

Prevenzione & Ricerca: l’esperienza dello “Studio Acido Folico” in Italia.

BORTOLUS, Renata;
2012-01-01

Abstract

Introduzione. Finanziato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), grazie ai bandi per la ricerca indipendente, è stato attivato nel nostro Paese lo “Studio acido folico” (www.folictrial.org), sperimentazione clinica che ha l’obiettivo di valutare se la supplementazione periconcezionale con Acido Folico (AF) alla dose di 4 mg al giorno, in confronto alla dose standard di 0,4 mg, riduca maggiormente l’insorgenza delle malformazioni congenite nel loro insieme, oltre alla frequenza di comparsa di aborto spontaneo, ritardo di crescita intrauterina, pre-eclampsia, prematurità e gemellarità. Tra gli obiettivi del progetto vi è anche la diffusione del Counseling Preconcezionale (CP) nella pratica clinica, rivolto alle donne/coppie in età fertile come strumento efficace a sostegno della salute riproduttiva. Metodi. Le donne in età fertile che programmano la gravidanza, sono invitate a prendere contatto con i centri che offrono il CP, informano le donne sugli obiettivi dello studio e le arruolano. La sperimentazione clinica, RCT in doppio cieco, prevede che le pazienti eleggibili vengano randomizzate a 0,4 mg o 4 mg di AF e, successivamente al concepimento, siano tenute in follow-up fino all’anno di vita del bambino. Risultati. La conduzione del progetto di ricerca è strettamente legata alla promozione e alla diffusione del CP. A partire dal 2010 sono state attivate una serie di iniziative con l’obiettivo di sostenere questa buona pratica per la salute riproduttiva ed è stata sviluppata un’attività in rete con altri progetti nazionali. Ad oggi, quasi 1.000 donne in età fertile hanno eseguito il CP e circa 700 di esse sono state randomizzate. Conclusioni. Questa esperienza, condotta in collaborazione con i colleghi olandesi, rappresenta un’occasione unica in campo materno-infantile per diffondere un’attività che cerca di coniugare lo sviluppo di progetti diretti alla popolazione, con l’obiettivo di sostenere buone pratiche ancora oggi troppo trascurate e lo sforzo di dare una risposta a domande di ricerca cruciali per la salute della popolazione. In merito al coinvolgimento della popolazione generale in esperienze di questa natura, si segnala la necessità di mettere a punto modelli e percorsi integrati dove comunicazione e informazione diventino parte integrante dell’attività di ricerca.
2012
acido folico.; prevenzione; ricerca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/707367
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