Non v'è alcun dubbio che Giuseppe Garibaldi sia stato una delle figure chiave del Risorgimento italiano. Secondo quanto dimostra Lucy Riall nel suo bel saggio "Garibaldi. Invention of a hero", il Generale avrebbe contribuito anche personalmente alla creazione del proprio mito. Uno dei modi prescelto fu una sistematica diffusione delle sue Memorie: mosso dal desiderio di garantire una circolazione internazionale alla fama delle sue imprese, Garibaldi consegnò copia della propria autobiografia a quattro amici di diversa nazionalità (rispettivamente americana, italiana, francese e tedesca). Ciascuno di questi la riscrisse o tradusse piuttosto liberamente, a seconda dei propri personali rapporti con l'eroe. Il manoscritto originale del nizzardo è andato perduto, ma è in parte ricostruibile attraverso le opere dei quattro “riscrittori”. Ad una lettura comparativa di queste, si aggiunge un confronto con le due redazioni autografe di Garibaldi stesso. L'obiettivo è quello di dimostrare in parte i processi attraverso i quali si è andato costruendo un mito profondamente radicato nell'immaginario, popolare e non solo.
Titolo: | Tre uomini, una donna e un generale: le quattro versioni della vita di Garibaldi |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2013 |
Rivista: | |
Abstract: | Non v'è alcun dubbio che Giuseppe Garibaldi sia stato una delle figure chiave del Risorgimento italiano. Secondo quanto dimostra Lucy Riall nel suo bel saggio "Garibaldi. Invention of a hero", il Generale avrebbe contribuito anche personalmente alla creazione del proprio mito. Uno dei modi prescelto fu una sistematica diffusione delle sue Memorie: mosso dal desiderio di garantire una circolazione internazionale alla fama delle sue imprese, Garibaldi consegnò copia della propria autobiografia a quattro amici di diversa nazionalità (rispettivamente americana, italiana, francese e tedesca). Ciascuno di questi la riscrisse o tradusse piuttosto liberamente, a seconda dei propri personali rapporti con l'eroe. Il manoscritto originale del nizzardo è andato perduto, ma è in parte ricostruibile attraverso le opere dei quattro “riscrittori”. Ad una lettura comparativa di queste, si aggiunge un confronto con le due redazioni autografe di Garibaldi stesso. L'obiettivo è quello di dimostrare in parte i processi attraverso i quali si è andato costruendo un mito profondamente radicato nell'immaginario, popolare e non solo. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11562/608354 |
Appare nelle tipologie: | 01.01 Articolo in Rivista |