Il lavoro nasce in occasione di un incontro con Barry G. Goldstein – responsabile del progetto Phoenix Mars Lander della NASA, uno dei massimi esperti mondiali sull’esplorazione spaziale – e sviluppa alcune considerazioni sui limiti interni – relativi alle risorse materiali ed energetiche – e su quelli esterni – legati alle difficoltà di viaggi extra planetari. L’articolo si apre con delle considerazioni sul rapporto tra produzione economica e sviluppo umano che ha portato a quello che Georgescu-Roegen definisce il “mito della crescita illimitata”. Il lavoro si concentra poi sull’esplorazione di Marte, sulle conferma della presenza di ghiaccio e sulle recenti scoperte sulla composizione del suolo, con una serie di domande a Barry G. Goldstein sui risultati ottenuti. A seguire vengono riassunti i propositi della NASA e dell’ESA sulle missioni spaziali future. Vengono quindi messi in relazione l’eccessivo sfruttamento da parte dell’uomo delle risorse del pianeta e le esplorazioni spaziali, evidenziando come sia utopistico che queste ultime possano mitigare l’impronta ecologica dell’umanità in un arco temporale utile a disinnescare le dinamiche distruttive in atto. L’articolo ribadisce come, se pur le frontiere della scienza e dell’esplorazione continuano ad ampliarsi, i limiti per il sistema economico, nel duplice aspetto produttivo e di consumo, siano, invece, sempre più stringenti, portando a situazioni critiche e di potenziale rottura sia del sistema ecologico, sia di quello sociale.
I limiti interni ed esterni del pianeta Terra
ZAMBERLAN, STEFANO
2009-01-01
Abstract
Il lavoro nasce in occasione di un incontro con Barry G. Goldstein – responsabile del progetto Phoenix Mars Lander della NASA, uno dei massimi esperti mondiali sull’esplorazione spaziale – e sviluppa alcune considerazioni sui limiti interni – relativi alle risorse materiali ed energetiche – e su quelli esterni – legati alle difficoltà di viaggi extra planetari. L’articolo si apre con delle considerazioni sul rapporto tra produzione economica e sviluppo umano che ha portato a quello che Georgescu-Roegen definisce il “mito della crescita illimitata”. Il lavoro si concentra poi sull’esplorazione di Marte, sulle conferma della presenza di ghiaccio e sulle recenti scoperte sulla composizione del suolo, con una serie di domande a Barry G. Goldstein sui risultati ottenuti. A seguire vengono riassunti i propositi della NASA e dell’ESA sulle missioni spaziali future. Vengono quindi messi in relazione l’eccessivo sfruttamento da parte dell’uomo delle risorse del pianeta e le esplorazioni spaziali, evidenziando come sia utopistico che queste ultime possano mitigare l’impronta ecologica dell’umanità in un arco temporale utile a disinnescare le dinamiche distruttive in atto. L’articolo ribadisce come, se pur le frontiere della scienza e dell’esplorazione continuano ad ampliarsi, i limiti per il sistema economico, nel duplice aspetto produttivo e di consumo, siano, invece, sempre più stringenti, portando a situazioni critiche e di potenziale rottura sia del sistema ecologico, sia di quello sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.