La ricostruzione dei rapporti economici nell’Alto Adriatico nell’età moderna e contemporanea e l’attualizzazione di questi rapporti nelle nuove strutture istituzionali delle Euroregioni (quella adriatico ionica e la costituenda euroregione promossa dalla regione autonoma Friuli Venezia Giulia) concretamente realizzabili dal punto di vista giuridico dopo l’entrata in vigore del c.d. regolamento GECT, costituisce occasione per valorizzare e divulgare la storia, i sistemi giuridici integrati e di conseguenza i circuiti economici delle regioni dell’Istria, del Quarnaro e della Dalmazia, nel quadro di una puntuale attività di ricerca e documentazione delle vicende storiche e delle tradizioni culturali e linguistiche delle medesime aree. Inevitabilmente, nonostante la spartizione dello studio in più curricula – scelta che diviene quasi obbligata considerato il campo d’indagine molto vasto che gli argomenti censiti hanno coperto e il fine del progetto realizzato – è stato fortemente inquadrato nello studio della cultura, delle tradizioni e della società nell’Alto Adriatico. Questa è stata anche l’ipotesi di lavoro che è sfociata naturalmente nella ricostruzione delle strutture originarie (economiche, sociali, istituzionali, giuridico-amministrative, politiche, ecclesiastiche) offrendo una panoramica molto estesa. Precipuo intendimento di questi volumi è partire dalla Storia per illuminare il presente, contribuendo all’indagine scientifica del paesaggio intellettuale odierno anche nei suoi aspetti più diversificati. Ambizione di questi 10 scritti è perciò trovare un momento di sintesi tra mondi lontani – il diritto, la storia, l’economia, la politica e le istituzioni – che devono rintracciare un inevitabile fondamento culturale per fornire un’interpretazione corretta e una chiave di lettura diacronica. L’ampio e auspicabile interesse che da alcuni anni a questa parte investe a più livelli la Questione giuliana, sembra però talvolta esplicitarsi soprattutto sulla spinta della realtà contingente e della sensibilità presente, lasciando così almeno parzialmente sullo sfondo le origini e i contesti nei quali tale questione si è prodotta ed è giunta a un grado di elaborazione cognitiva da parte del pubblico contemporaneo. Rivedere – grazie al prezioso ausilio delle fonti storiche, degli scambi commerciali e delle problematiche istituzionali – i processi che da tale genesi conoscitiva si sono in effetti originati, può aiutarci a meglio inquadrare e quindi a “mettere a fuoco” una problematica tanto complessa, quanto ricca di elementi suscettibili di approfondimento. I riflessi di tali considerazioni colorano le scelte del presente, le vicende economiche dell’attualità con nuove sfide per le imprese e il commercio in un contesto europeo in continuo cambiamento. L’obiettivo di questo progetto è stato così sintetizzato, oltrepassando i limiti scientifici delle varie discipline per formare una sinossi di contributi basati su una ricerca che possa ampliare la prospettiva contingente e invitare il lettore a guardare al passato per leggere correttamente il presente e, magari, inquadrare il futuro. Con un’attenta operazione di distinzione tra memoria, esperienza e ricostruzione documentata si sono seguite le linee delle terre alto adriatiche attraverso la cartina al tornasole rappresentata dalla storia, dallo jus, dall’economia e dal commercio. Passando per Venezia e il suo potere commerciale nel Mediterraneo fin dal XVI secolo, in Istria e in Dalmazia e nella comunità di Fiume per giungere agli scenari contemporanei che si aprono con i nuovi rapporti istituzionali, i trattati commerciali con gli stati dell’ex Jugoslavia, e lo sfruttamento del Golfo di Trieste, approfondendo soprattutto gli aspetti della cultura economica e morale e della favorevole espansione degli scambi commerciali dei porti adriatici. Un territorio 11 ampio e diversamente strutturato, non soltanto luogo di passaggio, dunque, ma vera e propria via di accesso all’Europa e al Mediterraneo: porta di ingresso del continente e delle strade per il Levante. Il panorama di una grande regione in costante mutazione sulla scena internazionale ha fatto da sfondo alle vicende illuminate dalla documentazione storica, senza mai prescindere dai luoghi, dagli uomini e dalle condizioni sociali che su queste terre gravitavano e da questi luoghi si innervavano. Il confronto tra diverse epoche storiche è stato proposto con l’esplicito richiamo al presente, come in un continuo rapporto di influenze e di riflessi tra le svariate esegesi del passato e del futuro. Lo studio della cultura e delle tradizioni alto adriatiche si presta infatti ad un approccio multidisciplinare che si è ritenuto utile affrontare in linea con i grandi cambiamenti di natura politica, ma anche etnica, connessi a quest’area. Ciò ha comportato un approfondimento della sensibilità critica per approdare alla conoscenza dei caratteri e dello svolgimento della società adriatica nelle sue peculiarità e negli elementi più pregnanti che l’hanno strutturata, ma anche nei suoi interni nessi costitutivi ideali o fattuali in Età moderna e contemporanea, fino a nuove opportunità economiche. Tale breve preambolo – ci auguriamo – apre il lettore e gli utenti che destineranno questi studi all’approfondimento scientifico a scenari assai articolati da cui speriamo che emergerà –– nostra costante preoccupazione e obiettivo – la stretta connessione e il costante rapporto culturale, linguistico ed economico tra le regioni della Venezia Giulia e i territori già italiani dell’Istria e della Dalmazia.

Fenomenologia di una macro regione. Sviluppi economici, mutamenti giuridici ed evoluzioni istituzionali nell’alto adriatico tra età moderna e contemporanea

RUSSO, IVAN
2012-01-01

Abstract

La ricostruzione dei rapporti economici nell’Alto Adriatico nell’età moderna e contemporanea e l’attualizzazione di questi rapporti nelle nuove strutture istituzionali delle Euroregioni (quella adriatico ionica e la costituenda euroregione promossa dalla regione autonoma Friuli Venezia Giulia) concretamente realizzabili dal punto di vista giuridico dopo l’entrata in vigore del c.d. regolamento GECT, costituisce occasione per valorizzare e divulgare la storia, i sistemi giuridici integrati e di conseguenza i circuiti economici delle regioni dell’Istria, del Quarnaro e della Dalmazia, nel quadro di una puntuale attività di ricerca e documentazione delle vicende storiche e delle tradizioni culturali e linguistiche delle medesime aree. Inevitabilmente, nonostante la spartizione dello studio in più curricula – scelta che diviene quasi obbligata considerato il campo d’indagine molto vasto che gli argomenti censiti hanno coperto e il fine del progetto realizzato – è stato fortemente inquadrato nello studio della cultura, delle tradizioni e della società nell’Alto Adriatico. Questa è stata anche l’ipotesi di lavoro che è sfociata naturalmente nella ricostruzione delle strutture originarie (economiche, sociali, istituzionali, giuridico-amministrative, politiche, ecclesiastiche) offrendo una panoramica molto estesa. Precipuo intendimento di questi volumi è partire dalla Storia per illuminare il presente, contribuendo all’indagine scientifica del paesaggio intellettuale odierno anche nei suoi aspetti più diversificati. Ambizione di questi 10 scritti è perciò trovare un momento di sintesi tra mondi lontani – il diritto, la storia, l’economia, la politica e le istituzioni – che devono rintracciare un inevitabile fondamento culturale per fornire un’interpretazione corretta e una chiave di lettura diacronica. L’ampio e auspicabile interesse che da alcuni anni a questa parte investe a più livelli la Questione giuliana, sembra però talvolta esplicitarsi soprattutto sulla spinta della realtà contingente e della sensibilità presente, lasciando così almeno parzialmente sullo sfondo le origini e i contesti nei quali tale questione si è prodotta ed è giunta a un grado di elaborazione cognitiva da parte del pubblico contemporaneo. Rivedere – grazie al prezioso ausilio delle fonti storiche, degli scambi commerciali e delle problematiche istituzionali – i processi che da tale genesi conoscitiva si sono in effetti originati, può aiutarci a meglio inquadrare e quindi a “mettere a fuoco” una problematica tanto complessa, quanto ricca di elementi suscettibili di approfondimento. I riflessi di tali considerazioni colorano le scelte del presente, le vicende economiche dell’attualità con nuove sfide per le imprese e il commercio in un contesto europeo in continuo cambiamento. L’obiettivo di questo progetto è stato così sintetizzato, oltrepassando i limiti scientifici delle varie discipline per formare una sinossi di contributi basati su una ricerca che possa ampliare la prospettiva contingente e invitare il lettore a guardare al passato per leggere correttamente il presente e, magari, inquadrare il futuro. Con un’attenta operazione di distinzione tra memoria, esperienza e ricostruzione documentata si sono seguite le linee delle terre alto adriatiche attraverso la cartina al tornasole rappresentata dalla storia, dallo jus, dall’economia e dal commercio. Passando per Venezia e il suo potere commerciale nel Mediterraneo fin dal XVI secolo, in Istria e in Dalmazia e nella comunità di Fiume per giungere agli scenari contemporanei che si aprono con i nuovi rapporti istituzionali, i trattati commerciali con gli stati dell’ex Jugoslavia, e lo sfruttamento del Golfo di Trieste, approfondendo soprattutto gli aspetti della cultura economica e morale e della favorevole espansione degli scambi commerciali dei porti adriatici. Un territorio 11 ampio e diversamente strutturato, non soltanto luogo di passaggio, dunque, ma vera e propria via di accesso all’Europa e al Mediterraneo: porta di ingresso del continente e delle strade per il Levante. Il panorama di una grande regione in costante mutazione sulla scena internazionale ha fatto da sfondo alle vicende illuminate dalla documentazione storica, senza mai prescindere dai luoghi, dagli uomini e dalle condizioni sociali che su queste terre gravitavano e da questi luoghi si innervavano. Il confronto tra diverse epoche storiche è stato proposto con l’esplicito richiamo al presente, come in un continuo rapporto di influenze e di riflessi tra le svariate esegesi del passato e del futuro. Lo studio della cultura e delle tradizioni alto adriatiche si presta infatti ad un approccio multidisciplinare che si è ritenuto utile affrontare in linea con i grandi cambiamenti di natura politica, ma anche etnica, connessi a quest’area. Ciò ha comportato un approfondimento della sensibilità critica per approdare alla conoscenza dei caratteri e dello svolgimento della società adriatica nelle sue peculiarità e negli elementi più pregnanti che l’hanno strutturata, ma anche nei suoi interni nessi costitutivi ideali o fattuali in Età moderna e contemporanea, fino a nuove opportunità economiche. Tale breve preambolo – ci auguriamo – apre il lettore e gli utenti che destineranno questi studi all’approfondimento scientifico a scenari assai articolati da cui speriamo che emergerà –– nostra costante preoccupazione e obiettivo – la stretta connessione e il costante rapporto culturale, linguistico ed economico tra le regioni della Venezia Giulia e i territori già italiani dell’Istria e della Dalmazia.
2012
9788863930566
Alto Adriatico; scelte commerciali; gestione degli scambi commerciali e di fornitura
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