Introduzione: L’ipertensione arteriosa polmonare (PAH) è una frequente manifestazione clinica della Sclerosi Sistemica (SSc) e rappresenta una delle principali cause di morte. Il bosentan, duplice antagonista del recettore dell’endotelina-1 per via orale, rappresenta uno dei pochi trattamenti efficaci nei pazienti (pz) con ipertensione polmonare associata a SSc (PAH-SSc). Scopo del lavoro: Valutare l’efficacia e la safety della terapia a lungo termine con bosentan, in una casistica di pazienti (pz) affetti da PAH-SSc. Metodi: Sono stati arruolati 12 pz con SSc, classificati secondo i citeri preliminari ACR, che presentavano una pressione polmonare media (mPAP), misurata con ecocardiocolor-doppler ≥35 mmHg. 11 pz erano affetti dalla forma cutanea limitata e 1 dalla forma diffusa, l’età media era 66±8 anni (range 52-77) e la durata media di malattia 7±4 anni (range 1-16). I pz, che già praticavano terapia stabile con iloprost (2 ng/kg/min per almeno 6 ore/mese), hanno quindi iniziato terapia con bosentan, dapprima 62,5 mgx2/die per 1 mese e, successivamente 125 mgx2/die. Tutti i pz sono stati sottoposti a valutazione clinico-laboratoristica routinaria ed esami strumentali che comprendevano test dei 6 minuti di marcia (6-MWT), ecocardio-color-doppler e tests di funzionalità respiratoria, al basale e a distanza di 6 e 12 mesi dall’ inizio della terapia con bosentan . Per saggiare la significatività statistica delle eventuali differenze tra le medie dei parametri misurati al basale, dopo 6 mesi e dopo 12 mesi di trattamento sono stati utilizzati sia test parametrici (paired t-test) che non parametrici (Wilcoxon test) nonchè l’anova per misure ripetute, al netto dell’effetto dell’età e della durata del trattamento. La significatività statistica è stata fissata al livello del 5%. Le analisi sono state condotte con Spss 14. Risultati : Durante il follow-up 2 pz, uno di sesso maschile, con durata di malattia di 1 anno, e uno di sesso femminile, con durata di malattia di 8 anni, rispettivamente sono deceduti dopo 9 e dopo 18 mesi dall’inizio del trattamento per insufficienza respiratoria, mentre non vi sono state sospensioni per effetti avversi. Prima del trattamento con bosentan, 7 pz erano in classe funzionale NYHA III e 4 in classe IV, già dopo 6 mesi presentavano un miglioramento statisticamente significativo (6 pz in classe II, 2 in classe III, 3 in classe IV; p=0.002) che si manteneva anche al follow-up a 12 mesi (8 pz in classe II, 1 in classe IV). Per quanto riguarda il 6-MWT non si è avuto un miglioramento significativo entro i primi 6 mesi di trattamento, che, invece si è manifestato nel periodo compreso tra 6-12 mesi (p=0.08). Non è emersa alcuna differenza statisticamente significativa, invece, per quanto riguarda mPAP e capacità vitale forzata (CVF), mentre sembrerebbe esserci un miglioramento, anche se risulta essere ai margini della significatività staistica, del DLCO/VA nel confronto 12 mesi vs 6 mesi (p= 0.08). Conclusioni : Il nostro studio è un ulteriore conferma della sicurezza e dell’efficacia del bosentan nei pz affetti da PAH-SSc. Anche nei nostri pz si è avuto un miglioramento della classe funzionale che si è mantenuta nel lungo termine; l’evidenza, poi, di un netto miglioramento della capacità fisica, non tanto entro i primi 6 mesi, quanto nel periodo tra 6 e 12 mesi dall’ inizio del trattamento, ci induce a ipotizzare che bosentan possa svolgere una sorta di “allenamento forzato”, nei pz con PAH-SSc, pazienti che, per svariati motivi non sarebbero in grado di praticare una vera e propria attività fisica, e che si tradurrebbe, a distanza di tempo, in una migliore performance, come dimostrato dal 6 MWT. Ovviamente , per confermare tali dati saranno necessari studi su più ampie casistiche di pazienti.
EFFICACIA A LUNGO TERMINE DELLA TERAPIA CON BOSENTAN IN UNA CASISTICA DI PAZIENTI AFFETTI DA IPERTENSIONE POLMONARE SECONDARIA A SCLEROSI SISTEMICA
GUERRIERO, Massimo;
2008-01-01
Abstract
Introduzione: L’ipertensione arteriosa polmonare (PAH) è una frequente manifestazione clinica della Sclerosi Sistemica (SSc) e rappresenta una delle principali cause di morte. Il bosentan, duplice antagonista del recettore dell’endotelina-1 per via orale, rappresenta uno dei pochi trattamenti efficaci nei pazienti (pz) con ipertensione polmonare associata a SSc (PAH-SSc). Scopo del lavoro: Valutare l’efficacia e la safety della terapia a lungo termine con bosentan, in una casistica di pazienti (pz) affetti da PAH-SSc. Metodi: Sono stati arruolati 12 pz con SSc, classificati secondo i citeri preliminari ACR, che presentavano una pressione polmonare media (mPAP), misurata con ecocardiocolor-doppler ≥35 mmHg. 11 pz erano affetti dalla forma cutanea limitata e 1 dalla forma diffusa, l’età media era 66±8 anni (range 52-77) e la durata media di malattia 7±4 anni (range 1-16). I pz, che già praticavano terapia stabile con iloprost (2 ng/kg/min per almeno 6 ore/mese), hanno quindi iniziato terapia con bosentan, dapprima 62,5 mgx2/die per 1 mese e, successivamente 125 mgx2/die. Tutti i pz sono stati sottoposti a valutazione clinico-laboratoristica routinaria ed esami strumentali che comprendevano test dei 6 minuti di marcia (6-MWT), ecocardio-color-doppler e tests di funzionalità respiratoria, al basale e a distanza di 6 e 12 mesi dall’ inizio della terapia con bosentan . Per saggiare la significatività statistica delle eventuali differenze tra le medie dei parametri misurati al basale, dopo 6 mesi e dopo 12 mesi di trattamento sono stati utilizzati sia test parametrici (paired t-test) che non parametrici (Wilcoxon test) nonchè l’anova per misure ripetute, al netto dell’effetto dell’età e della durata del trattamento. La significatività statistica è stata fissata al livello del 5%. Le analisi sono state condotte con Spss 14. Risultati : Durante il follow-up 2 pz, uno di sesso maschile, con durata di malattia di 1 anno, e uno di sesso femminile, con durata di malattia di 8 anni, rispettivamente sono deceduti dopo 9 e dopo 18 mesi dall’inizio del trattamento per insufficienza respiratoria, mentre non vi sono state sospensioni per effetti avversi. Prima del trattamento con bosentan, 7 pz erano in classe funzionale NYHA III e 4 in classe IV, già dopo 6 mesi presentavano un miglioramento statisticamente significativo (6 pz in classe II, 2 in classe III, 3 in classe IV; p=0.002) che si manteneva anche al follow-up a 12 mesi (8 pz in classe II, 1 in classe IV). Per quanto riguarda il 6-MWT non si è avuto un miglioramento significativo entro i primi 6 mesi di trattamento, che, invece si è manifestato nel periodo compreso tra 6-12 mesi (p=0.08). Non è emersa alcuna differenza statisticamente significativa, invece, per quanto riguarda mPAP e capacità vitale forzata (CVF), mentre sembrerebbe esserci un miglioramento, anche se risulta essere ai margini della significatività staistica, del DLCO/VA nel confronto 12 mesi vs 6 mesi (p= 0.08). Conclusioni : Il nostro studio è un ulteriore conferma della sicurezza e dell’efficacia del bosentan nei pz affetti da PAH-SSc. Anche nei nostri pz si è avuto un miglioramento della classe funzionale che si è mantenuta nel lungo termine; l’evidenza, poi, di un netto miglioramento della capacità fisica, non tanto entro i primi 6 mesi, quanto nel periodo tra 6 e 12 mesi dall’ inizio del trattamento, ci induce a ipotizzare che bosentan possa svolgere una sorta di “allenamento forzato”, nei pz con PAH-SSc, pazienti che, per svariati motivi non sarebbero in grado di praticare una vera e propria attività fisica, e che si tradurrebbe, a distanza di tempo, in una migliore performance, come dimostrato dal 6 MWT. Ovviamente , per confermare tali dati saranno necessari studi su più ampie casistiche di pazienti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.