Nel guardare al fenomeno della disabilità, risulta necessario distinguere il punto di vista legato ai diritti, dal punto di vista assistenziale. Quella dei diritti, è un’ottica che non si focalizza sullo stato di disabilità come tale, ma sulla persona del disabile in quanto essere umano che, così come ogni altro essere umano, gode di dignità ed è soggetto di diritti umani. È proprio in questa prospettiva che va ripensato il diritto all’inserimento lavorativo della persona con disabilità; a maggior ragione, se si tratta di disabilità intellettiva. In questo caso, infatti, è ancor più forte il rischio di concepire il lavoro solo come questione tecnico-operativa. Assegnare un ruolo lavorativo alle persone che hanno una disabilità, genera redditività, cittadinanza e opportunità identitarie, rendendo la persona meno disabile e la società più democratica. E quando la disabilità è di tipo intellettivo, ciò comporta la messa in campo di interventi mirati ad aiutare la persona a introiettare i significati connessi all’assunzione di un ruolo lavorativo, per riconoscerne il potere e farsi carico dei doveri e dei diritti che ne conseguono anche in materia di sicurezza e di responsabilità.
L’inserimento lavorativo della persona con disabilità intellettiva
LASCIOLI, Angelo
2012-01-01
Abstract
Nel guardare al fenomeno della disabilità, risulta necessario distinguere il punto di vista legato ai diritti, dal punto di vista assistenziale. Quella dei diritti, è un’ottica che non si focalizza sullo stato di disabilità come tale, ma sulla persona del disabile in quanto essere umano che, così come ogni altro essere umano, gode di dignità ed è soggetto di diritti umani. È proprio in questa prospettiva che va ripensato il diritto all’inserimento lavorativo della persona con disabilità; a maggior ragione, se si tratta di disabilità intellettiva. In questo caso, infatti, è ancor più forte il rischio di concepire il lavoro solo come questione tecnico-operativa. Assegnare un ruolo lavorativo alle persone che hanno una disabilità, genera redditività, cittadinanza e opportunità identitarie, rendendo la persona meno disabile e la società più democratica. E quando la disabilità è di tipo intellettivo, ciò comporta la messa in campo di interventi mirati ad aiutare la persona a introiettare i significati connessi all’assunzione di un ruolo lavorativo, per riconoscerne il potere e farsi carico dei doveri e dei diritti che ne conseguono anche in materia di sicurezza e di responsabilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.