Gli interventi finalizzati a consentire anche a chi ha una disabilità di fruire di un’opera d’arte, magari entrando in un sito archeologico attraverso un percorso accessibile, non dipendono esclusivamente da soluzioni di tipo tecnico. Sono l’espressione di una nuova cultura della disabilità, effetto di un capovolgimento di prospettiva, che consiste nel superamento della “logica dello scarto” in favore della costruzione di una società inclusiva. Coloro che sono impegnati su questo fronte, scoprono che l’arte, il bello sono accessibili ad ogni uomo, nonostante i suoi deficit, e che dall’incontro tra arte e disabilità possono nascere nuove prospettive di sviluppo sia per la stessa arte che per chi vive in condizioni di svantaggio. Avviene che nei laboratori di archeologia rivolti a persone con disabilità, si sviluppino percorsi educativi con valenze riabilitative, in particolare per incrementare lo sviluppo delle abilità cognitive, l’autostima, la motivazione e le abilità sociali. In questi spazi di lavoro si sperimentano modi innovativi per imparare a ragionare, a osservare, a fare ipotesi e a trovare soluzioni intelligenti. Coloro che vi partecipano, nonostante i limiti, scoprono cose nuove del mondo e di se stessi. L’archeologia rivela così una spiccata capacità maieutica e una grande estensione di possibilità, utilizzabili per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità.

Disabilità e archeologia: le ragioni pedagogiche di un incontro non solo possibile, ma di grande valore educativo

LASCIOLI, Angelo
2012-01-01

Abstract

Gli interventi finalizzati a consentire anche a chi ha una disabilità di fruire di un’opera d’arte, magari entrando in un sito archeologico attraverso un percorso accessibile, non dipendono esclusivamente da soluzioni di tipo tecnico. Sono l’espressione di una nuova cultura della disabilità, effetto di un capovolgimento di prospettiva, che consiste nel superamento della “logica dello scarto” in favore della costruzione di una società inclusiva. Coloro che sono impegnati su questo fronte, scoprono che l’arte, il bello sono accessibili ad ogni uomo, nonostante i suoi deficit, e che dall’incontro tra arte e disabilità possono nascere nuove prospettive di sviluppo sia per la stessa arte che per chi vive in condizioni di svantaggio. Avviene che nei laboratori di archeologia rivolti a persone con disabilità, si sviluppino percorsi educativi con valenze riabilitative, in particolare per incrementare lo sviluppo delle abilità cognitive, l’autostima, la motivazione e le abilità sociali. In questi spazi di lavoro si sperimentano modi innovativi per imparare a ragionare, a osservare, a fare ipotesi e a trovare soluzioni intelligenti. Coloro che vi partecipano, nonostante i limiti, scoprono cose nuove del mondo e di se stessi. L’archeologia rivela così una spiccata capacità maieutica e una grande estensione di possibilità, utilizzabili per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità.
2012
Archeologia; disabilità; ritardo mentale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/467756
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