L'analisi obiettiva dei correlati anatomo-funzionali dei disturbi mentali rappresenta un inidspensabile strumento di ricerca. Gli importanti progressi verificatisi a cavallo degli anni '70 ed '80 nell'ambito della fisica applicata e dell'informatica hanno consentito lo sviluppo di nuove tecniche di indagine per la visualizzazione della funzionalità cerebrale in vivo: esse sono la rCBF, la SPECT e la PET. Nel presente lavoro, sulla base di un'approfondita analisi della letteratura attraverso al l'utilizzo della banca dati MedLine, sono stati passati in rassegna 165 articoli sull'applicazione delle tecniche di brain imaging ad emissione nella schizofrenia apparsi sulle maggiori riviste internazionali. Nonostante i dati ottenuti nei diversi lavori non sempre approdino alle stesse conclusioni, i risultati più frequentemente riportati sembrano indicare importanti modificazioni del flusso ematico e di metaboismo a carico della corteccia fronto-temprale e dei gangli della base. Seppur con le dovute riserve di ordine metodologico, tali tecniche rappresentano un importante strumento di ricerca per la comprensione della fisiopatologia della schizofrenia e del meccanismo d'azione dei neurolettici.

Le tecniche di brain imaging funzionale in psichiatria. I. I disturbi schizofrenici.

LASALVIA, Antonio;
1998-01-01

Abstract

L'analisi obiettiva dei correlati anatomo-funzionali dei disturbi mentali rappresenta un inidspensabile strumento di ricerca. Gli importanti progressi verificatisi a cavallo degli anni '70 ed '80 nell'ambito della fisica applicata e dell'informatica hanno consentito lo sviluppo di nuove tecniche di indagine per la visualizzazione della funzionalità cerebrale in vivo: esse sono la rCBF, la SPECT e la PET. Nel presente lavoro, sulla base di un'approfondita analisi della letteratura attraverso al l'utilizzo della banca dati MedLine, sono stati passati in rassegna 165 articoli sull'applicazione delle tecniche di brain imaging ad emissione nella schizofrenia apparsi sulle maggiori riviste internazionali. Nonostante i dati ottenuti nei diversi lavori non sempre approdino alle stesse conclusioni, i risultati più frequentemente riportati sembrano indicare importanti modificazioni del flusso ematico e di metaboismo a carico della corteccia fronto-temprale e dei gangli della base. Seppur con le dovute riserve di ordine metodologico, tali tecniche rappresentano un importante strumento di ricerca per la comprensione della fisiopatologia della schizofrenia e del meccanismo d'azione dei neurolettici.
1998
psichiatria; spect; pet; schizofrenia
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