Considerata la varietà plurilingue che offre la realtà italiana, la percezione acustica e l'atteggiamento affettivo che assumono gli adulti italiani verso la lingua italiana e il loro dialetto nello studio delle lingue straniere sono due fattori da prendere in considerazione nel campo dell'apprendimento di una lingua straniera per giungere ad una comunicazione orale efficace. Ricordiamo infatti che : - al livello psicosociologico, il dialetto è generalmente considerato come una lingua regionale poco propensa all'apertura sociale. Le persone che lo parlano sembrerebbero di conseguenza meno predisposte ad affrontare lo studio delle lingue straniere (Grassi e al., 2004); - le persone che rivendicano la loro appartenenza geografica potrebbero tendere a voler trasferire nella loro pronuncia i tratti fonetici della loro lingua materna (Billières in Intravaia, 2000) e, nel caso degli Italiani, delle loro lingue madri (Boureux, 2005); - gli studi sul bilinguismo verificano spesso un'attivazione cerebrale maggiore nei bilingui, le cui competenze in discriminazione linguistica risultano più importanti che nelle persone monolingue (Chee et al., 2004), il che favorisce lo studio delle lingue straniere (Cacciari, 2001); - la plasticità cerebrale è tale che la percezione degli adulti è coinvolta da una forma di sordità fonologica in lingua straniera (Dupoux, Peperkamp, 2002). I tratti fonici delle lingue straniere subiscono l'interferenza di quelli della lingua madre (Pallier, Argenti, 2003), il che provoca una pronuncia marcata che compromette spesso la comunicazione tra locutori di varie origini linguistiche. Alla luce di queste osservazioni apparentemente contrastanti, è stato condotto uno studio per verificare la correlazione esistente tra la competenza linguistica in lingua francese e la competenza metafonologica e l'atteggiamento affettivo dei soggetti verso le lingue madri e il francese. Sono stati osservati 16 soggetti non dialettofoni, e 32 dialettofoni tra cui 16 che si rivendicano bilingui e 16 non bilingui. I tre gruppi di soggetti, che parlano o studiano tutti il francese, sono stati sottoposti a una batteria di test volutamente interdisciplinare: - un questionario completato da un differenziale semantico per valutare l'atteggiamento affettivo dei soggetti verso il proprio dialetto e la lingua nazionale; - una sperimentazione orale di orientamento metafonologico per verificare la competenza linguistica in lingua madre; - una fase di ripetizione di enunciati francesi al fine di osservare l'effetto della/e lingua/e madre/i sulla percezione e la produzione della lingua straniera. L'analisi dei risultati tende a dimostrare che la qualità della competenza orale è legata non solo al plurilinguismo materno ma anche all'addestramento più o meno passivo dovuto alla percezione delle diverse varietà linguistiche da parte dei non dialettofoni. In questo modo, si percepisce quanto la competenza fonologica possa essere agevolata da un addestramento alla percezione delle lingue straniere in giovane età o da una correzione fonetica che prevede l'integrazione fonetica dei tratti segmentali e soprasegmentali della lingua straniera.
Effetto dell’atteggiamento affettivo verso le lingue madri nello studio delle lingue straniere
BOUREUX, Magali Brigitte Yvette Antoinette
2009-01-01
Abstract
Considerata la varietà plurilingue che offre la realtà italiana, la percezione acustica e l'atteggiamento affettivo che assumono gli adulti italiani verso la lingua italiana e il loro dialetto nello studio delle lingue straniere sono due fattori da prendere in considerazione nel campo dell'apprendimento di una lingua straniera per giungere ad una comunicazione orale efficace. Ricordiamo infatti che : - al livello psicosociologico, il dialetto è generalmente considerato come una lingua regionale poco propensa all'apertura sociale. Le persone che lo parlano sembrerebbero di conseguenza meno predisposte ad affrontare lo studio delle lingue straniere (Grassi e al., 2004); - le persone che rivendicano la loro appartenenza geografica potrebbero tendere a voler trasferire nella loro pronuncia i tratti fonetici della loro lingua materna (Billières in Intravaia, 2000) e, nel caso degli Italiani, delle loro lingue madri (Boureux, 2005); - gli studi sul bilinguismo verificano spesso un'attivazione cerebrale maggiore nei bilingui, le cui competenze in discriminazione linguistica risultano più importanti che nelle persone monolingue (Chee et al., 2004), il che favorisce lo studio delle lingue straniere (Cacciari, 2001); - la plasticità cerebrale è tale che la percezione degli adulti è coinvolta da una forma di sordità fonologica in lingua straniera (Dupoux, Peperkamp, 2002). I tratti fonici delle lingue straniere subiscono l'interferenza di quelli della lingua madre (Pallier, Argenti, 2003), il che provoca una pronuncia marcata che compromette spesso la comunicazione tra locutori di varie origini linguistiche. Alla luce di queste osservazioni apparentemente contrastanti, è stato condotto uno studio per verificare la correlazione esistente tra la competenza linguistica in lingua francese e la competenza metafonologica e l'atteggiamento affettivo dei soggetti verso le lingue madri e il francese. Sono stati osservati 16 soggetti non dialettofoni, e 32 dialettofoni tra cui 16 che si rivendicano bilingui e 16 non bilingui. I tre gruppi di soggetti, che parlano o studiano tutti il francese, sono stati sottoposti a una batteria di test volutamente interdisciplinare: - un questionario completato da un differenziale semantico per valutare l'atteggiamento affettivo dei soggetti verso il proprio dialetto e la lingua nazionale; - una sperimentazione orale di orientamento metafonologico per verificare la competenza linguistica in lingua madre; - una fase di ripetizione di enunciati francesi al fine di osservare l'effetto della/e lingua/e madre/i sulla percezione e la produzione della lingua straniera. L'analisi dei risultati tende a dimostrare che la qualità della competenza orale è legata non solo al plurilinguismo materno ma anche all'addestramento più o meno passivo dovuto alla percezione delle diverse varietà linguistiche da parte dei non dialettofoni. In questo modo, si percepisce quanto la competenza fonologica possa essere agevolata da un addestramento alla percezione delle lingue straniere in giovane età o da una correzione fonetica che prevede l'integrazione fonetica dei tratti segmentali e soprasegmentali della lingua straniera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.