Le più recenti acquisizioni nel campo della glottodidattica richiamano la nostra attenzione sull'importanza e sulla necessità di promuovere una "svolta prosodica" nell'insegnamento delle lingue. Nella didattica, la concentrazione sul solo aspetto segmentale si è rivelata scarsamente produttiva e il suo effetto poco duraturo. Invece, dall'analisi dei dati di cui disponiamo, un'elementare competenza degli elementi sovrasegmentali fa scomparire molte interferenze fonologiche. Questo dimostra che la prosodia, base fondamentale di ogni comunicazione orale, influisce sulla produzione orale complessiva e deve occupare un posto importante nelle varie fasi dell'apprendimento. Si può evincere che ritmo e intonazione stranieri non si acquistano in modo naturale, ma attraverso mirate proposte didattiche incentrate sulla persona nella sua completezza umana. Risulta dunque rilevante osservare l'onnipresenza naturale di queste manifestazioni foniche in cui intervengono contemporaneamente componenti biologiche, psicologiche, linguistiche e sociologiche. Nello studiare l’impatto di questi elementi su ogni persona nell'acquisizione della lingua madre, potremo evidenziare da una parte il modo in cui vengono acquisite le lingue straniere e dall'altra quanto è rilevante basare la didattica delle lingue straniere sulla prosodia. Sul piano pratico, di conseguenza, gli studenti impareranno, grazie agli insegnanti, a comportarsi da parlanti e non da scolari. Si delinea così la necessità di conferire all'ascolto un ruolo di primo piano, e di allenare l'orecchio al riconoscimento di un modello autentico che favorisce una pronuncia adeguata della lingua straniera. Dai risultati di un nostro lavoro comparativo sui sistemi fonici del francese e dell’italiano, è emersa l’importanza degli elementi ritmici come principale porta d'ingresso nel sistema fonico della lingua straniera in questione. Il ritmo è in effetti l’elemento più caratteristico delle due lingue e favorisce un'immersione più semplice e più piacevole nello studio della lingua straniera. Da queste osservazioni ha preso avvio un cammino di approfondimento, unito all’ideazione e alla programmazione di attività di esercitazione da proporre nelle classi di lingua. La "correzione" fonetica prospettata si fonda sia sull'ascolto, al fine di perfezionare la competenza di comprensione, sia sulla produzione orale, per far ripetere e produrre, in modo sempre più accettabile, enunciati in lingua straniera. Le predette attività sono svolte in modo da incrementare il piacere di produrre enunciati in lingua straniera come composizioni linguistiche e musicali insieme. Introdurre la prosodia come principale porta di avvicinamento e d’ingresso nella didattica delle lingue straniere, rappresenta una svolta innovativa in quanto permette agli studenti, non solo di acquisire una competenza di comunicazione efficace e autentica, ma anche di rafforzare le motivazioni.
La prosodia. Aspetti teorici e metodologici nell’apprendimento-insegnamento delle lingue straniere
BOUREUX, Magali Brigitte Yvette Antoinette;
2004-01-01
Abstract
Le più recenti acquisizioni nel campo della glottodidattica richiamano la nostra attenzione sull'importanza e sulla necessità di promuovere una "svolta prosodica" nell'insegnamento delle lingue. Nella didattica, la concentrazione sul solo aspetto segmentale si è rivelata scarsamente produttiva e il suo effetto poco duraturo. Invece, dall'analisi dei dati di cui disponiamo, un'elementare competenza degli elementi sovrasegmentali fa scomparire molte interferenze fonologiche. Questo dimostra che la prosodia, base fondamentale di ogni comunicazione orale, influisce sulla produzione orale complessiva e deve occupare un posto importante nelle varie fasi dell'apprendimento. Si può evincere che ritmo e intonazione stranieri non si acquistano in modo naturale, ma attraverso mirate proposte didattiche incentrate sulla persona nella sua completezza umana. Risulta dunque rilevante osservare l'onnipresenza naturale di queste manifestazioni foniche in cui intervengono contemporaneamente componenti biologiche, psicologiche, linguistiche e sociologiche. Nello studiare l’impatto di questi elementi su ogni persona nell'acquisizione della lingua madre, potremo evidenziare da una parte il modo in cui vengono acquisite le lingue straniere e dall'altra quanto è rilevante basare la didattica delle lingue straniere sulla prosodia. Sul piano pratico, di conseguenza, gli studenti impareranno, grazie agli insegnanti, a comportarsi da parlanti e non da scolari. Si delinea così la necessità di conferire all'ascolto un ruolo di primo piano, e di allenare l'orecchio al riconoscimento di un modello autentico che favorisce una pronuncia adeguata della lingua straniera. Dai risultati di un nostro lavoro comparativo sui sistemi fonici del francese e dell’italiano, è emersa l’importanza degli elementi ritmici come principale porta d'ingresso nel sistema fonico della lingua straniera in questione. Il ritmo è in effetti l’elemento più caratteristico delle due lingue e favorisce un'immersione più semplice e più piacevole nello studio della lingua straniera. Da queste osservazioni ha preso avvio un cammino di approfondimento, unito all’ideazione e alla programmazione di attività di esercitazione da proporre nelle classi di lingua. La "correzione" fonetica prospettata si fonda sia sull'ascolto, al fine di perfezionare la competenza di comprensione, sia sulla produzione orale, per far ripetere e produrre, in modo sempre più accettabile, enunciati in lingua straniera. Le predette attività sono svolte in modo da incrementare il piacere di produrre enunciati in lingua straniera come composizioni linguistiche e musicali insieme. Introdurre la prosodia come principale porta di avvicinamento e d’ingresso nella didattica delle lingue straniere, rappresenta una svolta innovativa in quanto permette agli studenti, non solo di acquisire una competenza di comunicazione efficace e autentica, ma anche di rafforzare le motivazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.