Da sempre presente nel lessico pedagogico, la parola “libertà” da tempo è stata fatta oggetto di appropriazione dal capitalismo neoliberista che ne ha fatto una delle sue icone. L'articolo propone un'analisi di tale appropriazione, che ha generato un simbolico performativo dai contorni ambigui e tendenzialmente illiberali per i singoli e le società, sotto il profilo dei processi educativi e formativi. E muovendo dal pensiero e dalla pedagogia della differenza sessuale mette a tema la necessità di farsi interpreti, socialmente e singolarmente, a partire da sé, di un senso libero della libertà, senza il quale non esiste educazione né è possibile una civiltà desiderabile.
Il senso libero della libertà. La posta in gioco di una civiltà desiderabile
PIUSSI, Anna Maria
2011-01-01
Abstract
Da sempre presente nel lessico pedagogico, la parola “libertà” da tempo è stata fatta oggetto di appropriazione dal capitalismo neoliberista che ne ha fatto una delle sue icone. L'articolo propone un'analisi di tale appropriazione, che ha generato un simbolico performativo dai contorni ambigui e tendenzialmente illiberali per i singoli e le società, sotto il profilo dei processi educativi e formativi. E muovendo dal pensiero e dalla pedagogia della differenza sessuale mette a tema la necessità di farsi interpreti, socialmente e singolarmente, a partire da sé, di un senso libero della libertà, senza il quale non esiste educazione né è possibile una civiltà desiderabile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.