Lo scopo dell’articolo è di far il punto della situazione, per quanto riguarda lo spagnolo e l’italiano, sugli xenofonemi (unità fonologiche d’importazione) presenti nelle due lingue. La presentazione è suddivisa in due momenti. Una parte introduttiva e teorica, in cui s’indagheranno brevemente i già noti fattori che sono all’origine dell’importazione fonologica: in base ai classici postulati del Funzionalismo, s’accenna innanzitutto alle condizioni squisitamente strutturali, come il riempimento di caselle vuote nel sistema, in seguito alla penetrazione d’una gran quantità d’elementi lessicali stranieri contenenti elementi fonologici estranei alla lingua replica. Viene preso in considerazione anche il contributo delle variabili extralinguistiche. Il secondo momento è sperimentale: si presentano i risultati di un’indagine volta a verificare la presenza, in spagnolo e in italiano – sulla base dell’osservazione di materiali non sistematici di varia provenienza: dizionari e indagini sul campo condotte dall’autore – d’unità fonologiche classificabili come xenofonemi. Conclude il lavoro una riflessione sullo statuto e sulla gerarchia di tali unità all’interno della periferia fonologica delle due lingue.
Titolo: | Importazione fonologica in spagnolo e italiano. Riflessioni sul consonantismo |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2010 |
Rivista: | |
Abstract: | Lo scopo dell’articolo è di far il punto della situazione, per quanto riguarda lo spagnolo e l’italiano, sugli xenofonemi (unità fonologiche d’importazione) presenti nelle due lingue. La presentazione è suddivisa in due momenti. Una parte introduttiva e teorica, in cui s’indagheranno brevemente i già noti fattori che sono all’origine dell’importazione fonologica: in base ai classici postulati del Funzionalismo, s’accenna innanzitutto alle condizioni squisitamente strutturali, come il riempimento di caselle vuote nel sistema, in seguito alla penetrazione d’una gran quantità d’elementi lessicali stranieri contenenti elementi fonologici estranei alla lingua replica. Viene preso in considerazione anche il contributo delle variabili extralinguistiche. Il secondo momento è sperimentale: si presentano i risultati di un’indagine volta a verificare la presenza, in spagnolo e in italiano – sulla base dell’osservazione di materiali non sistematici di varia provenienza: dizionari e indagini sul campo condotte dall’autore – d’unità fonologiche classificabili come xenofonemi. Conclude il lavoro una riflessione sullo statuto e sulla gerarchia di tali unità all’interno della periferia fonologica delle due lingue. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11562/350433 |
Appare nelle tipologie: | 01.01 Articolo in Rivista |