La versione illustrata da Magritte (La Boétie, 1948) dei Chants de Maldoror testimonia la difficoltà di interpretazione, ma anche la grande forza innovatrice e rivoluzionaria del testo. Il lavoro del pittore belga trova un corrispettivo nella più conosciuta iconografia pittorica e stabilisce una vera equivalenza funzionale tra parola e immagine. Magritte cita e riscrive, o meglio re-immagina Maldoror, sulla scia di quel plagio che Ducasse per primo aveva nascosto tra le righe dei suoi versi. Magritte's illustrated version of the Chants de Maldoror (La Boétie, 1948) attests to the difficulty of interpretation of the œuvre, but also its innovative and revolutionary approach. The Belgian painter's edition corresponds to his pictorial iconography and establishes a real functional equivalence between words and images. Magritte quotes and rewrites, or rather rethinks a new Maldoror following the plagiarism that Ducasse hid among his verses.
Magritte/Maldoror un sodalizio immaginario?
BISERNI, Marcella
2011-01-01
Abstract
La versione illustrata da Magritte (La Boétie, 1948) dei Chants de Maldoror testimonia la difficoltà di interpretazione, ma anche la grande forza innovatrice e rivoluzionaria del testo. Il lavoro del pittore belga trova un corrispettivo nella più conosciuta iconografia pittorica e stabilisce una vera equivalenza funzionale tra parola e immagine. Magritte cita e riscrive, o meglio re-immagina Maldoror, sulla scia di quel plagio che Ducasse per primo aveva nascosto tra le righe dei suoi versi. Magritte's illustrated version of the Chants de Maldoror (La Boétie, 1948) attests to the difficulty of interpretation of the œuvre, but also its innovative and revolutionary approach. The Belgian painter's edition corresponds to his pictorial iconography and establishes a real functional equivalence between words and images. Magritte quotes and rewrites, or rather rethinks a new Maldoror following the plagiarism that Ducasse hid among his verses.
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