Lo studio esamina il problema della copertura delle sedi giudiziarie disagiate alla luce degli interventi più recenti del legislatore. Esso incomincia richiamando la legge n. 181 del 2008, che aveva introdotto modifiche alla disciplina del trasferimento d’ufficio nelle sedi «disagiate» e previsto il trasferimento d’ufficio nelle sedi «a copertura immediata». Prosegue con l'esame del decreto legge n. 193 del 2009, contemplante l’abolizione delle sedi «a copertura immediata», la previsione temporanea di un nuovo trasferimento d’ufficio e la modifica della disciplina del vecchio trasferimento d’ufficio nelle sedi «disagiate». Si sofferma, poi, sulla legge n. 24 del 2010, che contiene le seguenti novità: la deroga, per i magistrati nominati con decreto ministeriale 2 ottobre 2009, al divieto di esercitare le funzioni requirenti al termine del tirocinio, la possibile assegnazione, per tutti i magistrati, ad una sede provvisoria al termine del tirocinio e la successiva assegnazione della sede anche in deroga al decreto legislativo n. 160 del 2006. Lo studio si conclude sottolineando che, per risolvere il problema della mancata copertura dei posti nelle sedi disagiate, è necessaria la collaborazione dei magistrati e occorre che il C.S.M. svolga un ruolo attivo, facendosi carico del compito — che gli spetta costituzionalmente — di "governare" l'istituzione giudiziaria e, quindi, di garantire la funzionalità dell'amministrazione della giustizia
Titolo: | Il problema della copertura delle sedi giudiziarie disagiate dopo la legge n. 24 del 2010 |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2010 |
Rivista: | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11562/345881 |
Appare nelle tipologie: | 01.01 Articolo in Rivista |