La presenza di una legge in tema di fecondazione assi¬stita, di interventi manipolativi genetici, di clonazione e di tutela dell’em- brione non ha definito le nume¬rose questioni, che da molti versanti sorgono a seguito dell’inarrestabile progredire delle scienza medica. Il dibattito acceso concernente una disciplina sulle direttive anticipate ha dimostrato la necessità di continui, oltre che pro¬fondi, ripensamenti nei riguardi di quelle che complessivamente vengono definite come «questioni bioetiche». Questa incertezza ormai abituale con cui la realtà si con¬forma, che può essere ormai considerata un dato attestato, inve¬ste il concetto stesso di salute, già di per sé polivalente e mute¬vole, che non risulta più ascrivibile unicamente alla categoria del diritto soggettivo, né ad un concetto sintetico, che ne rac¬chiude in sé altri: il diritto alla cura, il diritto all’ambiente sa¬lubre, l’igiene sul lavoro. L’idea di salute intraprende oggi nuovi percorsi, quelli della «salute identitaria», e conosce nuovi mezzi per la propria promozione, nuovi luoghi dello scontro e inusitate aspirazioni. L’avvento massivo e preponderante della tecnica, in grado di stimolare nuovi bisogni e di organizzare i propri mezzi in vista della produzione di scopi, investe anche l’area della salute. Con la possibilità di operare analisi sul patrimonio genetico degli individui e di conoscere in termini, anche solo probabilistici, l’evoluzione del futuro dell’individuo, il concetto di salute è en¬trato in crisi. La dicotomia essenziale fra salute e malattia, fra soggetto sano e malato ha perso i suoi netti confini ed è destinata definitivamente a cadere, gettando nello sconforto le certezze sul destino biologico e la sicurezza ontologica del determinismo genetico, riverberandosi sulla scienza giuridica e rendendo partico¬larmente incerta anch’essa. Il lavoro tenta di ripercorrere i profili giuridici fondamentali originati dal progresso scientifico e dai nuovi poli della scienza medica e delle biotecnologie conoscitive e manipolative, attraverso la strada segnata dal criterio dell’autodeterminazione, con il suo corredo assiologico dell’identità della persona, della sua dignità e della solidarietà costituzionale, idoneo a costituire il confine più consono, rigoroso ma promozionale, per una cultura della tolleranza, per un ordinamento giuridico sensibile e per una legislazione aperta, in grado di superare le logiche del conflitto.

Identità della persona e disposizioni del corpo. La tutela della salute nelle nuove scienze

CORDIANO, Alessandra
2011-01-01

Abstract

La presenza di una legge in tema di fecondazione assi¬stita, di interventi manipolativi genetici, di clonazione e di tutela dell’em- brione non ha definito le nume¬rose questioni, che da molti versanti sorgono a seguito dell’inarrestabile progredire delle scienza medica. Il dibattito acceso concernente una disciplina sulle direttive anticipate ha dimostrato la necessità di continui, oltre che pro¬fondi, ripensamenti nei riguardi di quelle che complessivamente vengono definite come «questioni bioetiche». Questa incertezza ormai abituale con cui la realtà si con¬forma, che può essere ormai considerata un dato attestato, inve¬ste il concetto stesso di salute, già di per sé polivalente e mute¬vole, che non risulta più ascrivibile unicamente alla categoria del diritto soggettivo, né ad un concetto sintetico, che ne rac¬chiude in sé altri: il diritto alla cura, il diritto all’ambiente sa¬lubre, l’igiene sul lavoro. L’idea di salute intraprende oggi nuovi percorsi, quelli della «salute identitaria», e conosce nuovi mezzi per la propria promozione, nuovi luoghi dello scontro e inusitate aspirazioni. L’avvento massivo e preponderante della tecnica, in grado di stimolare nuovi bisogni e di organizzare i propri mezzi in vista della produzione di scopi, investe anche l’area della salute. Con la possibilità di operare analisi sul patrimonio genetico degli individui e di conoscere in termini, anche solo probabilistici, l’evoluzione del futuro dell’individuo, il concetto di salute è en¬trato in crisi. La dicotomia essenziale fra salute e malattia, fra soggetto sano e malato ha perso i suoi netti confini ed è destinata definitivamente a cadere, gettando nello sconforto le certezze sul destino biologico e la sicurezza ontologica del determinismo genetico, riverberandosi sulla scienza giuridica e rendendo partico¬larmente incerta anch’essa. Il lavoro tenta di ripercorrere i profili giuridici fondamentali originati dal progresso scientifico e dai nuovi poli della scienza medica e delle biotecnologie conoscitive e manipolative, attraverso la strada segnata dal criterio dell’autodeterminazione, con il suo corredo assiologico dell’identità della persona, della sua dignità e della solidarietà costituzionale, idoneo a costituire il confine più consono, rigoroso ma promozionale, per una cultura della tolleranza, per un ordinamento giuridico sensibile e per una legislazione aperta, in grado di superare le logiche del conflitto.
2011
9788854837836
Tutela della salute; Identità e autodeterminazione; Medicina predittiva; Privacy genetica; Responsabilità medica
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