La produzione e la circolazione di testi, in particolare di carattere agiografico, la traslazione di reliquie, le alleanze matrimoniali ed i trasferimenti temporanei o definitivi di esponenti dell’aristocrazia sono alcune delle chiavi di lettura che possono contribuire a tracciare la storia dei rapporti Nord-Sud nell’altomedioevo. La Toscana da questo punto di vista offre dati interessanti; nè un esempio il bavaro Nibelungo, esponente degli Huosi, la cui presenza in Tuscia va inserita in quadro più ampio che vide l’intensificarsi delle relazioni tra Italia centro-settentrionale e Baviera nella seconda metà dell’VIII secolo. Spesso però la nostra prospettiva è in grado di cogliere solo la superficie degli eventi, mentre è difficile apprezzare la ricaduta dei rapporti internazionali a livello locale. Nel contesto toscano, ed in quello lucchese in particolare, è possibile riscontrarne gli effetti anche all’interno dell’aristocrazia locale, grazie ad una più allargata base partecipativa degli scambi tra Baviera e Toscana tra VIII e IX secolo di quella fino ad ora evidenziata. Questa particolare forma di sincretismo culturale permette di meglio spiegare il radicamento a Lucca della famiglia comitale di Bonifacio, di origine bavara, destinata a reggere le sorti della marca di Tuscia per circa un secolo.
Le relazioni tra Baviera e Toscana tra VIII e IX secolo: appunti e considerazioni preliminari
STOFFELLA, MARCO
2008-01-01
Abstract
La produzione e la circolazione di testi, in particolare di carattere agiografico, la traslazione di reliquie, le alleanze matrimoniali ed i trasferimenti temporanei o definitivi di esponenti dell’aristocrazia sono alcune delle chiavi di lettura che possono contribuire a tracciare la storia dei rapporti Nord-Sud nell’altomedioevo. La Toscana da questo punto di vista offre dati interessanti; nè un esempio il bavaro Nibelungo, esponente degli Huosi, la cui presenza in Tuscia va inserita in quadro più ampio che vide l’intensificarsi delle relazioni tra Italia centro-settentrionale e Baviera nella seconda metà dell’VIII secolo. Spesso però la nostra prospettiva è in grado di cogliere solo la superficie degli eventi, mentre è difficile apprezzare la ricaduta dei rapporti internazionali a livello locale. Nel contesto toscano, ed in quello lucchese in particolare, è possibile riscontrarne gli effetti anche all’interno dell’aristocrazia locale, grazie ad una più allargata base partecipativa degli scambi tra Baviera e Toscana tra VIII e IX secolo di quella fino ad ora evidenziata. Questa particolare forma di sincretismo culturale permette di meglio spiegare il radicamento a Lucca della famiglia comitale di Bonifacio, di origine bavara, destinata a reggere le sorti della marca di Tuscia per circa un secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.