Le informazioni sulle spezierie attive in età moderna sono piuttosto scarse soprattutto se si prendono in considerazione quelle collocate in cittadine di medio piccole dimensioni. L’intento dell’articolo è quello di contribuire a colmare questa lacuna cercando di cogliere quale genere di cultura farmaceutica possedevano gli speziali in una realtà periferica come quella del Trentino a cavallo tra Seicento e Settecento partendo dai libri di farmacopea conservati in tre spezierie, in particolare in quella di proprietà di Antonio Crivelli, che era attiva nella città di Trento. Da questi modesti corredi librari non è possibile giungere a conclusioni esaustive e generali; tuttavia la presenza nelle spezierie di trattati di farmacopea chimica mostrano che anche nella Trento di fine Seicento circolavano i nuovi indirizzi farmaceutici accanto a quelli di tradizione galenica. Inoltre dal loro studio emerge come i medici e gli speziali che elaboravano questi testi si proponevano non solo di fornire un’istruzione ‘scientifica’ agli speziali, ma anche di definire i confini dell’arte della spezieria e di proporre un modello di speziale. Essi si configurarono come validi strumenti per ‘disciplinare’ gli speziali e la loro arte.

Libri e letture di speziali. Cultura farmaceutica trentina tra fine Seicento ed inizio Settecento

GARBELLOTTI, Marina
2008-01-01

Abstract

Le informazioni sulle spezierie attive in età moderna sono piuttosto scarse soprattutto se si prendono in considerazione quelle collocate in cittadine di medio piccole dimensioni. L’intento dell’articolo è quello di contribuire a colmare questa lacuna cercando di cogliere quale genere di cultura farmaceutica possedevano gli speziali in una realtà periferica come quella del Trentino a cavallo tra Seicento e Settecento partendo dai libri di farmacopea conservati in tre spezierie, in particolare in quella di proprietà di Antonio Crivelli, che era attiva nella città di Trento. Da questi modesti corredi librari non è possibile giungere a conclusioni esaustive e generali; tuttavia la presenza nelle spezierie di trattati di farmacopea chimica mostrano che anche nella Trento di fine Seicento circolavano i nuovi indirizzi farmaceutici accanto a quelli di tradizione galenica. Inoltre dal loro studio emerge come i medici e gli speziali che elaboravano questi testi si proponevano non solo di fornire un’istruzione ‘scientifica’ agli speziali, ma anche di definire i confini dell’arte della spezieria e di proporre un modello di speziale. Essi si configurarono come validi strumenti per ‘disciplinare’ gli speziali e la loro arte.
2008
cultura farmaceutica; libri di medicina; età moderna
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/325000
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