Il TAR della Lombardia, con il decreto 29/1992, aveva sottoposto all' attenzione della Corte Giustizia delle Comunità Europee la questione della configurabilità in materia ambientale di "diritti soggettivi comunitari" e, in caso di risposta affermativa, della compatibilità con il sistema comunitario degli strumenti predisposti per la loro tutela dall' ordinamento amministrativo italiano. La massima della sentenza in rassegna afferma che "l'art. 4 della direttiva del consiglio 15 luglio 1975 n. 75/442 CEE, relativa ai rifiuti, non conferisce ai singoli, diritti che i giudici nazionali debbano tutelare". L' A. esamina questa pronuncia che, egli sostiene, non ha fornito chiarimenti.
Sulla tutela dei "diritti soggettivi comunitari"
BARUFFI, Maria Caterina
1995-01-01
Abstract
Il TAR della Lombardia, con il decreto 29/1992, aveva sottoposto all' attenzione della Corte Giustizia delle Comunità Europee la questione della configurabilità in materia ambientale di "diritti soggettivi comunitari" e, in caso di risposta affermativa, della compatibilità con il sistema comunitario degli strumenti predisposti per la loro tutela dall' ordinamento amministrativo italiano. La massima della sentenza in rassegna afferma che "l'art. 4 della direttiva del consiglio 15 luglio 1975 n. 75/442 CEE, relativa ai rifiuti, non conferisce ai singoli, diritti che i giudici nazionali debbano tutelare". L' A. esamina questa pronuncia che, egli sostiene, non ha fornito chiarimenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.