La visione filmica, per le caratteristiche che sono proprie del cinema, è un'esperienza che favorisce il cambiamento ed è quindi utilizzabile in maniera specifica ed intenzionale nei contesti di formazione. Partendo da questa convinzione, l'intervento si sofferma anzitutto sulla preparazione e sui compiti del formatore; tratta quindi del tema della scelta dei film ponendolo il relazione con il significato attribuibile al termine formazione. Come esempio di un utilizzo di film per fare formazione in contesti che richiedono una grande consapevolezza morale o affrontano problemi di ordine esistenziale, l'autore propone e analizza la trilogia di Krzystof Kieslowski costituito da Film blu, Film bianco e Film rosso.

Una visione da interpretare

AGOSTI, Alberto
2002-01-01

Abstract

La visione filmica, per le caratteristiche che sono proprie del cinema, è un'esperienza che favorisce il cambiamento ed è quindi utilizzabile in maniera specifica ed intenzionale nei contesti di formazione. Partendo da questa convinzione, l'intervento si sofferma anzitutto sulla preparazione e sui compiti del formatore; tratta quindi del tema della scelta dei film ponendolo il relazione con il significato attribuibile al termine formazione. Come esempio di un utilizzo di film per fare formazione in contesti che richiedono una grande consapevolezza morale o affrontano problemi di ordine esistenziale, l'autore propone e analizza la trilogia di Krzystof Kieslowski costituito da Film blu, Film bianco e Film rosso.
2002
Cinema; formazione; adulti
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/307029
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