Il saggio analizza l’epistola dissertatoria dialogica De Graecae linguae usu et praestantia (1693), scritta da un Lodovico Antonio Muratori ventunenne, costituisce un primo manifesto di quel programma di rinnovamento della cultura italiana dopo la crisi secentesca che Muratori avrebbe propugnato nel decennio successivo: la diretta conoscenza del greco è considerata dall’erudito vignolese un mezzo per allineare l’erudizione ecclesiastica italiana all’ammirata cultura francese, nel solco di una illustre tradizione cinque-secentesca, estense (Molza, Castelvetro, Sigonio, Bacchini) ed europea (Erasmo, Lipsio, Budé)

Alle origini del metodo muratoriano: appunti sul «De Graecae linguae usu et praestantia»

VIOLA, Corrado
2001-01-01

Abstract

Il saggio analizza l’epistola dissertatoria dialogica De Graecae linguae usu et praestantia (1693), scritta da un Lodovico Antonio Muratori ventunenne, costituisce un primo manifesto di quel programma di rinnovamento della cultura italiana dopo la crisi secentesca che Muratori avrebbe propugnato nel decennio successivo: la diretta conoscenza del greco è considerata dall’erudito vignolese un mezzo per allineare l’erudizione ecclesiastica italiana all’ammirata cultura francese, nel solco di una illustre tradizione cinque-secentesca, estense (Molza, Castelvetro, Sigonio, Bacchini) ed europea (Erasmo, Lipsio, Budé)
2001
Lodovico Antonio Muratori; riforma della cultura italiana; De graecae linguae usu et praestantia
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