L'articolo tratta il tema della petizione dell'eredità, con particolare riferimento all'ipotesi, prevista all'art. 534, 2° co., c.c., per definire la sfera di diritti che il terzo di buona fede può efficacemente acquistare. In particolare, viene affrontato il quesito se la risoluzione consensuale del contratto con cui era stato acquistato un bene dal de cuius pattuita con un erede apparente sia opponibile all'erede vero. Riportate le diverse soluzioni proposte dalla dottrina, vengono illustrate le ragioni per cui si ritiene di dover aderire all'opinione secondo cui per l'art. 534 c.c. sono salvi, cioè opponibili all'erede vero, i diritti acquistati dal terzo di buona fede tutte le volte in cui l'opponibilità all'erede vero rappresenta una "condicio sine qua non" perché si realizzi l'efficacia tipica del negozio concluso con l'erede apparente.
Risoluzione del contratto pattuita con un erede apparente
OMODEI SALE', Riccardo
2001-01-01
Abstract
L'articolo tratta il tema della petizione dell'eredità, con particolare riferimento all'ipotesi, prevista all'art. 534, 2° co., c.c., per definire la sfera di diritti che il terzo di buona fede può efficacemente acquistare. In particolare, viene affrontato il quesito se la risoluzione consensuale del contratto con cui era stato acquistato un bene dal de cuius pattuita con un erede apparente sia opponibile all'erede vero. Riportate le diverse soluzioni proposte dalla dottrina, vengono illustrate le ragioni per cui si ritiene di dover aderire all'opinione secondo cui per l'art. 534 c.c. sono salvi, cioè opponibili all'erede vero, i diritti acquistati dal terzo di buona fede tutte le volte in cui l'opponibilità all'erede vero rappresenta una "condicio sine qua non" perché si realizzi l'efficacia tipica del negozio concluso con l'erede apparente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.