A settant’anni dall’introduzione del termine Intelligenza artificiale (IA) (McCarthy et al. 1955), l’IA ha profondamente trasformato i processi produttivi e l’erogazione dei servizi, penetrando la vita quotidiana. Ciò è stato favorito dai recenti progressi nell’Elaborazione del Linguaggio Naturale (Natural Language Processing), dalla raggiunta capacità computazionale e dalla possibilità di archiviazione di grandi dati. La combinazione di tali tecniche integrate permette la generazione di contenuti linguistici e visivi, da immagini, video, a contenuti musicali e testi. La recente applicazione dell’IA di ‘massa’, soprattutto grazie a strumenti come ChatGPT e più avanzati modelli integrativi, sta influendo i processi di elaborazione, lettura e interpretazione dei contenuti linguistici, e quindi cognitivi, a tutti i livelli dell’organizzazione sociale. Se l’apparente beneficio è quello di snellire i processi decisionali, il rischio è che la capacità dell’intelligere, sia completamente demandata ad ‘altro da sé’, un corpo macchinico estraneo che propone, suggerisce e decide sui processi umani. Da ciò, la special issue di questo numero della Rivista su Intelligenza artificiale: impiego nei processi produttivi e di erogazione e accesso ai servizi, implicazioni etiche e competenze necessarie raccoglie contributi che studiano l’applicazione di IA su varie dimensioni economico-sociali. Le tecnologie generative dell’IA trovano applicazione in numerosi settori pubblici e privati, supportando o sostituendo lavoratrici e lavoratori in attività che vanno dalla gestione amministrativa alla produzione, fino alla ricerca scientifica e all’istruzione. Esse facilitano e ottimizzano processi e relazioni con utenti e clienti, ma influenzano anche la quantità e qualità del lavoro disponibile (Butera e De Michelis 2024), sollevando questioni di tutela contro discriminazioni, specie nei processi di selezione (Peruzzi 2024). Inoltre, recenti studi mostrano un grande interesse da parte delle organizzazioni produttive a implementare procedure di management algoritmico della forza lavoro, attraverso piattaforme supportate dall’IA, volte a efficientare la produttività e controllare i processi di lavoro, inclusa l’attribuzione di turni e di mansioni sulla base delle performance individuali (Staccioli e Virgillito 2025). Tali tecnologie pongono pertanto documentati rischi di salute e sicurezza sul lavoro. L’IA assiste inoltre la ricerca scientifica (Rice et al. 2024) ma può comprometterne originalità e integrità (Rahimi e Abadi 2023). L’impiego dell’IA presenta quindi rischi e dilemmi etici. Nella Pubblica amministrazione, ad esempio, è necessario bilanciare la protezione dei diritti di cittadini e cittadine con l’efficienza (Grenci 2024). Inoltre, la relazione umano-IA può diventare problematica: se l’essere umano crea gli algoritmi, può anche esserne condizionato, come accade quando modelli generativi amplificano la disinformazione (Martire 2024; Pollicino e Dunn 2024). Per fronteggiare queste sfide, l’Unione europea ha adottato il Regolamento (UE) 2024/1689 che definisce obblighi etici per sviluppatori e operatori, all’interno di un quadro più ampio di misure per garantire sicurezza e diritti fondamentali. Inoltre, singoli Paesi, europei e non (ad esempio Germania, Stati Uniti e Cina), hanno predisposto strategie nazionali per integrare l’IA nei processi di istruzione e formazione rivolti a giovani e adulti al fine di prepararli all’uso dell’AI (Milana et al. 2024). I contributi che compongono questo volume dialogano in diversa misura con le questioni poc’anzi declinate, ruotando attorno a tre assi tematici principali. n primo asse tematico si concentra sulle implicazioni dell’IA per le scienze, le tecnologie e la società. l secondo asse tematico riguarda gli aspetti legali, etici e di regolamentazione dell’IA. Infine, il terzo asse tematico si concentra sulla relazione tra mercato del lavoro e competenze umane rispetto all’IA.

Introduzione

Milana, Marcella
;
2025-01-01

Abstract

A settant’anni dall’introduzione del termine Intelligenza artificiale (IA) (McCarthy et al. 1955), l’IA ha profondamente trasformato i processi produttivi e l’erogazione dei servizi, penetrando la vita quotidiana. Ciò è stato favorito dai recenti progressi nell’Elaborazione del Linguaggio Naturale (Natural Language Processing), dalla raggiunta capacità computazionale e dalla possibilità di archiviazione di grandi dati. La combinazione di tali tecniche integrate permette la generazione di contenuti linguistici e visivi, da immagini, video, a contenuti musicali e testi. La recente applicazione dell’IA di ‘massa’, soprattutto grazie a strumenti come ChatGPT e più avanzati modelli integrativi, sta influendo i processi di elaborazione, lettura e interpretazione dei contenuti linguistici, e quindi cognitivi, a tutti i livelli dell’organizzazione sociale. Se l’apparente beneficio è quello di snellire i processi decisionali, il rischio è che la capacità dell’intelligere, sia completamente demandata ad ‘altro da sé’, un corpo macchinico estraneo che propone, suggerisce e decide sui processi umani. Da ciò, la special issue di questo numero della Rivista su Intelligenza artificiale: impiego nei processi produttivi e di erogazione e accesso ai servizi, implicazioni etiche e competenze necessarie raccoglie contributi che studiano l’applicazione di IA su varie dimensioni economico-sociali. Le tecnologie generative dell’IA trovano applicazione in numerosi settori pubblici e privati, supportando o sostituendo lavoratrici e lavoratori in attività che vanno dalla gestione amministrativa alla produzione, fino alla ricerca scientifica e all’istruzione. Esse facilitano e ottimizzano processi e relazioni con utenti e clienti, ma influenzano anche la quantità e qualità del lavoro disponibile (Butera e De Michelis 2024), sollevando questioni di tutela contro discriminazioni, specie nei processi di selezione (Peruzzi 2024). Inoltre, recenti studi mostrano un grande interesse da parte delle organizzazioni produttive a implementare procedure di management algoritmico della forza lavoro, attraverso piattaforme supportate dall’IA, volte a efficientare la produttività e controllare i processi di lavoro, inclusa l’attribuzione di turni e di mansioni sulla base delle performance individuali (Staccioli e Virgillito 2025). Tali tecnologie pongono pertanto documentati rischi di salute e sicurezza sul lavoro. L’IA assiste inoltre la ricerca scientifica (Rice et al. 2024) ma può comprometterne originalità e integrità (Rahimi e Abadi 2023). L’impiego dell’IA presenta quindi rischi e dilemmi etici. Nella Pubblica amministrazione, ad esempio, è necessario bilanciare la protezione dei diritti di cittadini e cittadine con l’efficienza (Grenci 2024). Inoltre, la relazione umano-IA può diventare problematica: se l’essere umano crea gli algoritmi, può anche esserne condizionato, come accade quando modelli generativi amplificano la disinformazione (Martire 2024; Pollicino e Dunn 2024). Per fronteggiare queste sfide, l’Unione europea ha adottato il Regolamento (UE) 2024/1689 che definisce obblighi etici per sviluppatori e operatori, all’interno di un quadro più ampio di misure per garantire sicurezza e diritti fondamentali. Inoltre, singoli Paesi, europei e non (ad esempio Germania, Stati Uniti e Cina), hanno predisposto strategie nazionali per integrare l’IA nei processi di istruzione e formazione rivolti a giovani e adulti al fine di prepararli all’uso dell’AI (Milana et al. 2024). I contributi che compongono questo volume dialogano in diversa misura con le questioni poc’anzi declinate, ruotando attorno a tre assi tematici principali. n primo asse tematico si concentra sulle implicazioni dell’IA per le scienze, le tecnologie e la società. l secondo asse tematico riguarda gli aspetti legali, etici e di regolamentazione dell’IA. Infine, il terzo asse tematico si concentra sulla relazione tra mercato del lavoro e competenze umane rispetto all’IA.
2025
competenze
regolamentazione
aspetti etici
Intelligenza Artificiale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1174398
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