Fifty years after the demise off the Bretton Woods international monetary system, the US dollar is still the dominant currency even if other currencies, such as the euro and renminbi has been gaining an international status on a regional basis. Looking at the main economic and institutional factors baking the international role of a currency, we see that the institutional limits of the European integration process are constraining the full assumption of global role of the euro, while state control on capital flows, domestic banking system and exchange rate in China should be removed in order to promote a wider use of the renminbi at the international level. Call for of a new currency substituting the dollar by the BRICS+ countries notwithstanding, in the next future, the most likely perspective for the international monetary system is a pyramidal structure with the one true global currency, the US dollar, followed by the euro and few other minor international currency such as the yen and the British sterling. However, as an unintended outcome, the consequences of the renewed protectionist policy of the second Trump’s Administration could undermine the continued dominance of the dollar.

A più di cinquanta anni dalla fine del sistema internazionale di cambi fissi nato con la conferenza di Bretton Woods, il dollaro continua ad essere al centro del sistema monetario internazionale anche se il predominio della valuta statunitense non è più assoluto con altre valute, a partire dall’euro, che svolgono alcune delle funzioni tipiche di una valuta di riferimento internazionale anche se in una dimensione più regionale che globale. L’analisi dei fattori che sostengono la forza internazionale di una valuta evidenzia che oggi né l’euro né il renminbi, spesso indicato come il futuro rivale del dollaro, possiedono tutti i requisiti economici e istituzionali necessari alla piena assunzione dello status di valuta internazionale globale. Il ruolo internazionale dell’euro è limitato dalle caratteristiche istituzionali del processo di integrazione europea con una unione monetaria priva di una vera unione fiscale mentre il renminbi soffre della limitata apertura del mercato finanziario e bancario cinese ancora sottoposti a politiche di controllo governative. Malgrado le aspirazioni di paesi come quelli appartenenti al gruppo dei BRICS+, di emancipazione dal sistema dei pagamenti internazionale basato sul dollaro, il mantenimento dell’attuale struttura piramidale del sistema monetario internazionale che vede al vertice il dollaro seguito da euro, yen e sterlina rimane la prospettiva più probabile anche se le conseguenze delle annunciate politiche protezionistiche della nuova amministrazione Trump potrebbero paradossalmente accelerare il fin qui lento processo di riduzione della centralità del dollaro.

Il dollaro e i suoi rivali: dominanza o multipolarità nel sistema monetario internazionale?

Riccardo Fiorentini
2025-01-01

Abstract

Fifty years after the demise off the Bretton Woods international monetary system, the US dollar is still the dominant currency even if other currencies, such as the euro and renminbi has been gaining an international status on a regional basis. Looking at the main economic and institutional factors baking the international role of a currency, we see that the institutional limits of the European integration process are constraining the full assumption of global role of the euro, while state control on capital flows, domestic banking system and exchange rate in China should be removed in order to promote a wider use of the renminbi at the international level. Call for of a new currency substituting the dollar by the BRICS+ countries notwithstanding, in the next future, the most likely perspective for the international monetary system is a pyramidal structure with the one true global currency, the US dollar, followed by the euro and few other minor international currency such as the yen and the British sterling. However, as an unintended outcome, the consequences of the renewed protectionist policy of the second Trump’s Administration could undermine the continued dominance of the dollar.
2025
Dollaro, sistema monetario internazionale, multipolarità
A più di cinquanta anni dalla fine del sistema internazionale di cambi fissi nato con la conferenza di Bretton Woods, il dollaro continua ad essere al centro del sistema monetario internazionale anche se il predominio della valuta statunitense non è più assoluto con altre valute, a partire dall’euro, che svolgono alcune delle funzioni tipiche di una valuta di riferimento internazionale anche se in una dimensione più regionale che globale. L’analisi dei fattori che sostengono la forza internazionale di una valuta evidenzia che oggi né l’euro né il renminbi, spesso indicato come il futuro rivale del dollaro, possiedono tutti i requisiti economici e istituzionali necessari alla piena assunzione dello status di valuta internazionale globale. Il ruolo internazionale dell’euro è limitato dalle caratteristiche istituzionali del processo di integrazione europea con una unione monetaria priva di una vera unione fiscale mentre il renminbi soffre della limitata apertura del mercato finanziario e bancario cinese ancora sottoposti a politiche di controllo governative. Malgrado le aspirazioni di paesi come quelli appartenenti al gruppo dei BRICS+, di emancipazione dal sistema dei pagamenti internazionale basato sul dollaro, il mantenimento dell’attuale struttura piramidale del sistema monetario internazionale che vede al vertice il dollaro seguito da euro, yen e sterlina rimane la prospettiva più probabile anche se le conseguenze delle annunciate politiche protezionistiche della nuova amministrazione Trump potrebbero paradossalmente accelerare il fin qui lento processo di riduzione della centralità del dollaro.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1167807
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact