Per Guy Debord, la cosiddetta società dello spettacolo mostra come unito ciò che in realtà è diviso e come diviso ciò che in realtà è unito. Mai come ora questa prospettiva ci pare essere messa alla prova dei fatti, visto il traumatico riposizionamento geopolitico degli Stati Uniti voluto dal presidente Donald Trump, ovviamente supportato dal tuttologo Elon Musk, “DOGE” in capo. Data l’esperienza mediatica tutt’altro che trascurabile, oggi si può sostenere che Trump provenga non solo dal mondo del business, ma incarni l’emanazione politica dell’ambiente dello spettacolo televisivo, in particolare del reality show. Anche attraverso questo filtro peculiare si può tentare di decrittare il suo operato alla Casa Bianca. Vista dall’Italia, una tale mescolanza può ancora sembrare incomprensibile se non incredibile; e questo malgrado i nostri precedenti berlusconiani, comunque imparagonabili per potenza di fuoco e conseguenze rispetto al ruolo di uomo più potente del mondo. A uno sguardo più attento, però, il ritratto pubblico di Trump emerge da un processo discontinuo, le cui radici affondano nel cinema, nella televisione e nel wrestling, una forma d’intrattenimento forse per noi più esotica rispetto alle prime due, ma altrettanto importante per il ritratto pubblico del presidente in carica.

Trump, mito mediatico

Lotti, Denis
2025-01-01

Abstract

Per Guy Debord, la cosiddetta società dello spettacolo mostra come unito ciò che in realtà è diviso e come diviso ciò che in realtà è unito. Mai come ora questa prospettiva ci pare essere messa alla prova dei fatti, visto il traumatico riposizionamento geopolitico degli Stati Uniti voluto dal presidente Donald Trump, ovviamente supportato dal tuttologo Elon Musk, “DOGE” in capo. Data l’esperienza mediatica tutt’altro che trascurabile, oggi si può sostenere che Trump provenga non solo dal mondo del business, ma incarni l’emanazione politica dell’ambiente dello spettacolo televisivo, in particolare del reality show. Anche attraverso questo filtro peculiare si può tentare di decrittare il suo operato alla Casa Bianca. Vista dall’Italia, una tale mescolanza può ancora sembrare incomprensibile se non incredibile; e questo malgrado i nostri precedenti berlusconiani, comunque imparagonabili per potenza di fuoco e conseguenze rispetto al ruolo di uomo più potente del mondo. A uno sguardo più attento, però, il ritratto pubblico di Trump emerge da un processo discontinuo, le cui radici affondano nel cinema, nella televisione e nel wrestling, una forma d’intrattenimento forse per noi più esotica rispetto alle prime due, ma altrettanto importante per il ritratto pubblico del presidente in carica.
2025
Wrestling
Trump
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