Questo studio prende in esame il rapporto che i concetti di ingenuo e sentimentale intessono con le due principali categorie estetiche schilleriane, il bello e il sublime, con il duplice intento teorico di rilevare come il concetto di ingenuo costituisca una peculiare sintesi sia delle qualità squisitamente estetiche del bello e del sublime, sia delle prospettive morali e teleologiche che questi ultimi rappresentano nel contesto generale della riflessione di Schiller sul problema della destinazione dell’uomo. Si procede con l’indagare la diversa modulazione del rapporto tra reale e ideale in ognuno di questi fenomeni estetici attraverso le nozioni di forma e di idea, per poi trarre le conclusioni sul ruolo che la figura del sentimentale ricopre nella teleologia schilleriana.
L'ingenuo tra bello e sublime. Studio su reale e ideale in Schiller
Pietro Buffagni
2023-01-01
Abstract
Questo studio prende in esame il rapporto che i concetti di ingenuo e sentimentale intessono con le due principali categorie estetiche schilleriane, il bello e il sublime, con il duplice intento teorico di rilevare come il concetto di ingenuo costituisca una peculiare sintesi sia delle qualità squisitamente estetiche del bello e del sublime, sia delle prospettive morali e teleologiche che questi ultimi rappresentano nel contesto generale della riflessione di Schiller sul problema della destinazione dell’uomo. Si procede con l’indagare la diversa modulazione del rapporto tra reale e ideale in ognuno di questi fenomeni estetici attraverso le nozioni di forma e di idea, per poi trarre le conclusioni sul ruolo che la figura del sentimentale ricopre nella teleologia schilleriana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.