L'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è un modello di assistenza sanitaria e socio-sanitaria erogata al domicilio di persone non autosufficienti o fragili, con l'obiettivo di garantire la continuità delle cure e migliorare la qualità della vita, in particolare per chi è affetto da patologie cronico-degenerative. L’aumento della popolazione anziana e della multimorbilità ha reso sempre più necessario un sistema integrato e personalizzato di cure domiciliari, articolato su diversi livelli di intensità e complessità. L'ADI prevede un approccio multidisciplinare che coinvolge il Medico di Medicina Generale (o il Pediatra di Libera Scelta), infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali e altri specialisti. Il tutto è coordinato dal Distretto sanitario e formalizzato attraverso un Piano Assistenziale Individualizzato (PAI). L’attivazione dell’ADI può riguardare situazioni cliniche molto diverse, come malattie terminali, post-acuzie, riabilitazioni complesse o dimissioni protette. La qualità dell’assistenza viene monitorata attraverso il Sistema Informativo Assistenza Domiciliare (SIAD), che raccoglie e analizza i dati sui pazienti, sugli accessi e sull'intensità delle cure. Nel 2020, il 2,91% della popolazione ≥65 anni ha usufruito dell’ADI, con forti differenze regionali (dal 0,47% in Valle d’Aosta al 4,40% in Abruzzo). La pandemia da COVID-19 ha influenzato significativamente l’attività assistenziale, determinando un’inversione di tendenza nella crescita degli utenti assistiti. Si segnalano ancora disomogeneità nell’organizzazione, nella raccolta dei dati e nella valutazione degli esiti a livello nazionale, che ostacolano una piena comparabilità tra le regioni. Tuttavia, l’espansione e il rafforzamento dell’ADI restano obiettivi strategici, coerenti con le riforme sanitarie in atto e con le risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Assistenza domiciliare integrata

Carli A.;Tocco-Tussardi I.;Coppo C.;Tardivo S.;
2021-01-01

Abstract

L'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è un modello di assistenza sanitaria e socio-sanitaria erogata al domicilio di persone non autosufficienti o fragili, con l'obiettivo di garantire la continuità delle cure e migliorare la qualità della vita, in particolare per chi è affetto da patologie cronico-degenerative. L’aumento della popolazione anziana e della multimorbilità ha reso sempre più necessario un sistema integrato e personalizzato di cure domiciliari, articolato su diversi livelli di intensità e complessità. L'ADI prevede un approccio multidisciplinare che coinvolge il Medico di Medicina Generale (o il Pediatra di Libera Scelta), infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali e altri specialisti. Il tutto è coordinato dal Distretto sanitario e formalizzato attraverso un Piano Assistenziale Individualizzato (PAI). L’attivazione dell’ADI può riguardare situazioni cliniche molto diverse, come malattie terminali, post-acuzie, riabilitazioni complesse o dimissioni protette. La qualità dell’assistenza viene monitorata attraverso il Sistema Informativo Assistenza Domiciliare (SIAD), che raccoglie e analizza i dati sui pazienti, sugli accessi e sull'intensità delle cure. Nel 2020, il 2,91% della popolazione ≥65 anni ha usufruito dell’ADI, con forti differenze regionali (dal 0,47% in Valle d’Aosta al 4,40% in Abruzzo). La pandemia da COVID-19 ha influenzato significativamente l’attività assistenziale, determinando un’inversione di tendenza nella crescita degli utenti assistiti. Si segnalano ancora disomogeneità nell’organizzazione, nella raccolta dei dati e nella valutazione degli esiti a livello nazionale, che ostacolano una piena comparabilità tra le regioni. Tuttavia, l’espansione e il rafforzamento dell’ADI restano obiettivi strategici, coerenti con le riforme sanitarie in atto e con le risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
2021
Sanità pubblica
Longevità
Patologia cronica
Assistenza
Bisogno
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1159592
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