Il presente contributo si propone di delineare i molteplici modi in cui la nozione di enargeia viene declinata in Epicuro e Filodemo di Gadara . L’enargeia è per Epicuro in primo luogo il criterio che permette di distinguere la realtà effettiva attestata dalla percezione sensoriale dall’opinione prodotta dalla mente. In secondo luogo, l’enargeia permette di stabilire un discrimine tra ciò che è vero e ciò che appare vero senza esserlo: il tema è quello, ampiamente dibattuto tra le scuole ellenistiche, dell’illusione percettiva . Riguardo a questo problema, la posizione della scuola epicurea è estremamente raffinata, come avremo modo di vedere. In Epicuro l’enargeia è garanzia di un’apprensione diretta, dunque non mediata dall’intelletto raziocinante, della realtà sensibile. In virtù di una simile apprensione diretta è possibile cogliere tutte le sfaccettature della realtà che si dà ai sensi, senza trascurarne alcun aspetto. Pertanto, l’enargeia è al tempo stesso anche un criterio orientativo quando una opinione o una percezione risultano non chiare o dubbie: in tal caso, come vedremo, l’evidenza percettiva permette di confermare o smentire quel che si opina o si percepisce a proposito della realtà. Persino le prolepseis, ovvero le anticipazioni percettive che gli Epicurei pongono alla base di ogni processo mentale connesso alla sensazione, trovano conferma in un’evidenza che costituisce il termine di riferimento ultimo di ogni pensiero, opinione e percezione . La parte conclusiva del contributo è dedicata a Filodemo di Gadara, che in due passi del Περὶ ποιημάτων sembra assumere un punto di vista radicalmente diverso rispetto a quello di Epicuro: per Filodemo, l’enargeia non può garantire la qualità di un componimento poetico o in prosa: al contrario, il suo potere affabulatorio rischia di compromettere le vere qualità di ogni testo scritto, ovvero la chiarezza e l’appropriatezza. Alla luce di questa presa di distanze, è possibile apprezzare la parabola della nozione di enargeia nella tradizione epicurea: da un ruolo di assoluta centralità in Epicuro si passa ad una sua marginalizzazione di Filodemo, il quale non lesina critiche nei suoi confronti.
Epicuro, Filodemo e i modi dell’enargeia
stavru
2024-01-01
Abstract
Il presente contributo si propone di delineare i molteplici modi in cui la nozione di enargeia viene declinata in Epicuro e Filodemo di Gadara . L’enargeia è per Epicuro in primo luogo il criterio che permette di distinguere la realtà effettiva attestata dalla percezione sensoriale dall’opinione prodotta dalla mente. In secondo luogo, l’enargeia permette di stabilire un discrimine tra ciò che è vero e ciò che appare vero senza esserlo: il tema è quello, ampiamente dibattuto tra le scuole ellenistiche, dell’illusione percettiva . Riguardo a questo problema, la posizione della scuola epicurea è estremamente raffinata, come avremo modo di vedere. In Epicuro l’enargeia è garanzia di un’apprensione diretta, dunque non mediata dall’intelletto raziocinante, della realtà sensibile. In virtù di una simile apprensione diretta è possibile cogliere tutte le sfaccettature della realtà che si dà ai sensi, senza trascurarne alcun aspetto. Pertanto, l’enargeia è al tempo stesso anche un criterio orientativo quando una opinione o una percezione risultano non chiare o dubbie: in tal caso, come vedremo, l’evidenza percettiva permette di confermare o smentire quel che si opina o si percepisce a proposito della realtà. Persino le prolepseis, ovvero le anticipazioni percettive che gli Epicurei pongono alla base di ogni processo mentale connesso alla sensazione, trovano conferma in un’evidenza che costituisce il termine di riferimento ultimo di ogni pensiero, opinione e percezione . La parte conclusiva del contributo è dedicata a Filodemo di Gadara, che in due passi del Περὶ ποιημάτων sembra assumere un punto di vista radicalmente diverso rispetto a quello di Epicuro: per Filodemo, l’enargeia non può garantire la qualità di un componimento poetico o in prosa: al contrario, il suo potere affabulatorio rischia di compromettere le vere qualità di ogni testo scritto, ovvero la chiarezza e l’appropriatezza. Alla luce di questa presa di distanze, è possibile apprezzare la parabola della nozione di enargeia nella tradizione epicurea: da un ruolo di assoluta centralità in Epicuro si passa ad una sua marginalizzazione di Filodemo, il quale non lesina critiche nei suoi confronti.File | Dimensione | Formato | |
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