Tra legge e consuetudine: sul ruolo della dottrina giuridica tra tardo Medioevo e prima modernità

In the juridical experience of the late Middle Ages, alongside the pre-eminent space reserved for custom and the resurgent importance of the law, the role of juridical science is noted as central: over time, jurists have been able to enhance the customary heritage by inserting it in a context of cultured law that has eliminated its cruder and more naive aspects while saving its substance and at the same time has given space to the law by limiting the scope of its provenance from political power and basing its strength above all on its connection with the idea of justice and equity. In all this, the sense of the legal tradition, safeguarded by doctrinal reflection, manifests the importance of a law that is neither the voice of power nor an artificial and abstract theoretical elaboration, but the recovery and completion of a community's long-standing legal history.

Nella esperienza giuridica del tardo Medioevo, accanto al preminente spazio riservato alla consuetudine e alla risorgente importanza della legge si segnala come centrale il ruolo della scienza giuridica: nel tempo i giuristi hanno saputo valorizzare il patrimonio consuetudinario inserendolo in un contesto di diritto colto che ne ha eliminato gli aspetti più grezzi e ingenui salvandone però la sostanza e insieme ha dato spazio alla legge limitando la portata della sua provenienza dal potere politico e fondando la sua forza soprattutto sul suo collegamento con l'idea di giustizia ed equità. In tutto ciò, il senso della tradizione giuridica, salvaguardato dalla riflessione dottrinale, manifesta l'importanza di un diritto che non sia voce del potere né elaborazione teorica artificiale ed astratta, ma recupero e completamento della storia giuridica di lunga durata di una comunità.