Il saggio esamina il rapporto fra spazi fisici e politiche assistenziali dell’Ufficio dei poveri di Genova, attraverso lo studio delle cause che portarono all’abbandono del primo ricovero per mendicanti: il Lazzaretto della Foce. Nel 1579 una parte di esso era stata affidata all’istituzione dal Magistrato di sanità, affinché vi accogliesse i mendicanti cittadini, mentre il resto era rimasto adibito allo spurgo delle merci. La carestia del 1647-1648 e la conseguente epidemia di tifo esantematico misero in crisi la condivisione dell’edificio. La necessità dell’Ufficio dei poveri di usufruire di un maggior numero di locali per rispondere all’ondata migratoria di contadini impoveriti, si scontrò con l’esigenza del Magistrato di Sanità di disporre maggiormente della struttura. L’emergenza sanitaria, inoltre, evidenziò l’inadeguatezza del Lazzaretto: la promiscuità e l’impossibilità di realizzare dei lavorieri dove poter impiegare i mendicanti spinsero l’Ufficio a progettare un nuovo reclusorio: l’Albergo dei poveri di Genova.
Uno spazio conteso: L’Ufficio dei poveri di Genova e il Lazzaretto della Foce (1648-1653)
Ferrando, Francesca
2023-01-01
Abstract
Il saggio esamina il rapporto fra spazi fisici e politiche assistenziali dell’Ufficio dei poveri di Genova, attraverso lo studio delle cause che portarono all’abbandono del primo ricovero per mendicanti: il Lazzaretto della Foce. Nel 1579 una parte di esso era stata affidata all’istituzione dal Magistrato di sanità, affinché vi accogliesse i mendicanti cittadini, mentre il resto era rimasto adibito allo spurgo delle merci. La carestia del 1647-1648 e la conseguente epidemia di tifo esantematico misero in crisi la condivisione dell’edificio. La necessità dell’Ufficio dei poveri di usufruire di un maggior numero di locali per rispondere all’ondata migratoria di contadini impoveriti, si scontrò con l’esigenza del Magistrato di Sanità di disporre maggiormente della struttura. L’emergenza sanitaria, inoltre, evidenziò l’inadeguatezza del Lazzaretto: la promiscuità e l’impossibilità di realizzare dei lavorieri dove poter impiegare i mendicanti spinsero l’Ufficio a progettare un nuovo reclusorio: l’Albergo dei poveri di Genova.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.