Il contributo indaga il caso dello stacco della Madonna in trono con Bambino e donatori estratta nel 1852 dalla parete esterna della chiesa di Santa Maria della Vittoria a Mantova e trasportata lo stesso anno nel Museo Patrio. Attraverso la documentazione inedita conservata nell’Archivio Storico del Comune di Mantova è stato possibile ripercorrere la vicenda lungo l’arco di un ventennio (1832-1852), evidenziando la correlazione esistente fra il definirsi delle impalcature politiche preposte alla conservazione dei monumenti patri e la genesi del museo progettato da Carlo d’Arco. Al tempo stesso la ricostruzione delle vicissitudini conservative del dipinto ha messo in luce le incertezze e le resistenze che indirizzarono le azioni di tutela nel contesto cittadino, portando infine le istituzioni a preferire la dispendiosa e complessa prassi dello stacco a massello e a viceversa rifiutare la proposta di strappare il dipinto avanzata da Bernardo Gallizioli – nel 1848 a Mantova per la prima volta – a dispetto dei vantaggi comportati dal metodo del restauratore bresciano.
Intorno alle sfortune mantovane di Bernardo Gallizioli: lo stacco della Madonna in trono col Bambino e donatori di Santa Maria della Vittoria
Monica Molteni
2024-01-01
Abstract
Il contributo indaga il caso dello stacco della Madonna in trono con Bambino e donatori estratta nel 1852 dalla parete esterna della chiesa di Santa Maria della Vittoria a Mantova e trasportata lo stesso anno nel Museo Patrio. Attraverso la documentazione inedita conservata nell’Archivio Storico del Comune di Mantova è stato possibile ripercorrere la vicenda lungo l’arco di un ventennio (1832-1852), evidenziando la correlazione esistente fra il definirsi delle impalcature politiche preposte alla conservazione dei monumenti patri e la genesi del museo progettato da Carlo d’Arco. Al tempo stesso la ricostruzione delle vicissitudini conservative del dipinto ha messo in luce le incertezze e le resistenze che indirizzarono le azioni di tutela nel contesto cittadino, portando infine le istituzioni a preferire la dispendiosa e complessa prassi dello stacco a massello e a viceversa rifiutare la proposta di strappare il dipinto avanzata da Bernardo Gallizioli – nel 1848 a Mantova per la prima volta – a dispetto dei vantaggi comportati dal metodo del restauratore bresciano.File | Dimensione | Formato | |
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