Il saggio indaga le procedure retoriche dell’accumulazione e del parallelismo nei dialoghi italiani di Giordano Bruno. Esse sono intese come la manifestazione di due tendenze contrapposte attive nella prosa dei dialoghi: proliferazione e simmetria. L’analisi procede combinando criteri retorici e sintattici: nel campo dell’accumulatio rientrano la dittologia, l’enumerazione e la serialità sintattica, descritte nelle loro caratteristiche formali e semantiche, nonché nei loro legami con l’argomentazione e le esigenze espressive; l’osservazione del parallelismo riprende la distinzione tra frase semplice e frase complessa già utilizzata per la serialità sintattica, per lasciare infine spazio alla zona intermedia delle figure binarie replicate. Emerge il profilo di una scrittura intrinsecamente contradditoria, le cui spinte divergenti sono da riportare a fattori diversi ma tutti propri dell’esperienza londinese del filosofo (1583-5): la compresenza di più necessità pragmatiche, la costruzione e insieme la difesa di una verità assoluta, lo statuto problematico di Bruno in quanto autore.
Accumulazione e parallelismo nella prosa dei dialoghi italiani di Giordano Bruno
Giacomo Morbiato
2018-01-01
Abstract
Il saggio indaga le procedure retoriche dell’accumulazione e del parallelismo nei dialoghi italiani di Giordano Bruno. Esse sono intese come la manifestazione di due tendenze contrapposte attive nella prosa dei dialoghi: proliferazione e simmetria. L’analisi procede combinando criteri retorici e sintattici: nel campo dell’accumulatio rientrano la dittologia, l’enumerazione e la serialità sintattica, descritte nelle loro caratteristiche formali e semantiche, nonché nei loro legami con l’argomentazione e le esigenze espressive; l’osservazione del parallelismo riprende la distinzione tra frase semplice e frase complessa già utilizzata per la serialità sintattica, per lasciare infine spazio alla zona intermedia delle figure binarie replicate. Emerge il profilo di una scrittura intrinsecamente contradditoria, le cui spinte divergenti sono da riportare a fattori diversi ma tutti propri dell’esperienza londinese del filosofo (1583-5): la compresenza di più necessità pragmatiche, la costruzione e insieme la difesa di una verità assoluta, lo statuto problematico di Bruno in quanto autore.File | Dimensione | Formato | |
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