Il contributo sintetizza il profilo biografico di Lino Monchieri (1922-2001), un giovane maestro-scrittore formatosi nell’alveo dell’associazionismo cattolico bresciano che, nei giorni dell’armistizio, stava per concludere il corso allievi ufficiali all’aeroporto di Padova. Dopo l’8 settembre, per essersi rifiutato di aderire all’arruolamento fascista, fu inviato nei campi di internamento e di lavoro coatto in Germania. Prese allora a registrare su una serie di quaderni – pubblicati in seguito come “Diario della prigionia” – ciò che accadeva attorno e dentro di lui. Dal Diario – considerato dagli storici dell’internamento «il più bel libro che si sia scritto di memorie del Lager» – emergono molteplici riflessioni di carattere pedagogico, che lo rendono una fonte significativa dal punto di vista storico-educativo: l’analfabetismo dei commilitoni; la presa di coscienza della pervasività del fascismo nella sua dimensione di “totalitarismo educatore”; la necessità di educare al senso critico, alla giustizia sociale, alla pace, alla speranza per rifondare la nuova Europa.
La Resistenza di un educatore. Il Diario della prigionia di Lino Monchieri
DARIA LUCIA GABUSI
2024-01-01
Abstract
Il contributo sintetizza il profilo biografico di Lino Monchieri (1922-2001), un giovane maestro-scrittore formatosi nell’alveo dell’associazionismo cattolico bresciano che, nei giorni dell’armistizio, stava per concludere il corso allievi ufficiali all’aeroporto di Padova. Dopo l’8 settembre, per essersi rifiutato di aderire all’arruolamento fascista, fu inviato nei campi di internamento e di lavoro coatto in Germania. Prese allora a registrare su una serie di quaderni – pubblicati in seguito come “Diario della prigionia” – ciò che accadeva attorno e dentro di lui. Dal Diario – considerato dagli storici dell’internamento «il più bel libro che si sia scritto di memorie del Lager» – emergono molteplici riflessioni di carattere pedagogico, che lo rendono una fonte significativa dal punto di vista storico-educativo: l’analfabetismo dei commilitoni; la presa di coscienza della pervasività del fascismo nella sua dimensione di “totalitarismo educatore”; la necessità di educare al senso critico, alla giustizia sociale, alla pace, alla speranza per rifondare la nuova Europa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.