Introduzione. I droni, noti anche come sistemi aerei a monitoraggio remoto (UAV, Unmanned Aerial Vehicle), rappresentano una nuova tecnologia ampiamente utilizzata in numerosi contesti, sia per scopi ricreativi (ad es. gioco, sport, ecc.), sia in ambito accademico (come, ad es., la ricerca sul comportamento animale e marino), che per scopi professionali (ad esempio, nella logistica, sanità, agricoltura e industria delle costruzioni) [1]. Nell’ambito della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro, i droni, essendo dotati di una serie di sensori, riescono a contribuire ai monitoraggi a distanza o a fornire dati utili per le valutazioni del rischio. Possono altresì essere utilizzati allo scopo di ridurre l’esposizione a rischio dei lavoratori, come nel caso dell’effettuazione di sopralluoghi in aree di lavoro difficili da raggiungere e/o non sicure [2]. Da alcuni anni, il loro pieno utilizzo è entrato nelle attività degli organi di vigilanza, i quali hanno introdotto tali tecnologie al fine di ispezionare aree inaccessibili, garantendo così una puntuale ricostruzione di alcune dinamiche e, al contempo, una sostanziale riduzione dei rischi infortunistici da parte degli operatori. Obiettivi. Effettuare una revisione dello stato dell’arte sui recenti punti salienti dell’uso attuale e potenziale dei droni in ambito lavorativo e riportare delle esperienze sul campo relative sull’uso dei droni nelle ispezioni. Lo scopo di questo contributo è altresì quello di rappresentare alcune esperienze sul campo: saranno dunque descritti alcuni scenari relativi ad attività di vigilanza effettuate dalla ASL 1 Abruzzo, in particolar modo nel campo edile. Saranno dunque rappresentati i vantaggi offerti da questa nuova tecnologia, in termini di efficacia/efficienza degli interventi svolti, nonché di sicurezza degli operatori, spesso costretti ad agire in urgenza, talvolta in situazioni precarie.
DRONI ED ISPEZIONI NEI LUOGHI DI LAVORO. UNA NUOVA TECNOLOGIA A SUPPORTO DEGLI ORGANI DI VIGILANZA
M. G. L. Monaco;
2024-01-01
Abstract
Introduzione. I droni, noti anche come sistemi aerei a monitoraggio remoto (UAV, Unmanned Aerial Vehicle), rappresentano una nuova tecnologia ampiamente utilizzata in numerosi contesti, sia per scopi ricreativi (ad es. gioco, sport, ecc.), sia in ambito accademico (come, ad es., la ricerca sul comportamento animale e marino), che per scopi professionali (ad esempio, nella logistica, sanità, agricoltura e industria delle costruzioni) [1]. Nell’ambito della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro, i droni, essendo dotati di una serie di sensori, riescono a contribuire ai monitoraggi a distanza o a fornire dati utili per le valutazioni del rischio. Possono altresì essere utilizzati allo scopo di ridurre l’esposizione a rischio dei lavoratori, come nel caso dell’effettuazione di sopralluoghi in aree di lavoro difficili da raggiungere e/o non sicure [2]. Da alcuni anni, il loro pieno utilizzo è entrato nelle attività degli organi di vigilanza, i quali hanno introdotto tali tecnologie al fine di ispezionare aree inaccessibili, garantendo così una puntuale ricostruzione di alcune dinamiche e, al contempo, una sostanziale riduzione dei rischi infortunistici da parte degli operatori. Obiettivi. Effettuare una revisione dello stato dell’arte sui recenti punti salienti dell’uso attuale e potenziale dei droni in ambito lavorativo e riportare delle esperienze sul campo relative sull’uso dei droni nelle ispezioni. Lo scopo di questo contributo è altresì quello di rappresentare alcune esperienze sul campo: saranno dunque descritti alcuni scenari relativi ad attività di vigilanza effettuate dalla ASL 1 Abruzzo, in particolar modo nel campo edile. Saranno dunque rappresentati i vantaggi offerti da questa nuova tecnologia, in termini di efficacia/efficienza degli interventi svolti, nonché di sicurezza degli operatori, spesso costretti ad agire in urgenza, talvolta in situazioni precarie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.