La ricerca sui processi educativi è spesso centrata sulla esperienza, luogo della prima persona in cui confluiscono corpo, mente, mondo. Tuttavia le metodologie che si affidano alla sola messa in parola del vissuto faticano a cogliere questo intreccio. La proposta degli itinerari corporei indaga l’azione e la trasformazione sociale e singolare come processi sostanzialmente corporei. Il corpo vi è inteso come luogo del desiderio, della riflessione e della resistenza all’intersezione di fattori economici, politici, sessuali e intellettuali. Schivando il rischio di concepire una idea di itinerario in termini di percorso lineare, coerente e progressivo, al contrario questo metodo nomina processi dinamici, segnati dalla contraddizione e dall’incompiutezza. In quanto sapere che si genera nell’azione e nella presenza, il farsi del corpus di competenze, abilità e conoscenze degli educatori socio-pedagogici si presta a essere analizzato attraverso questa proposta metodologica. A partire da una ricerca qualitativa con studenti in L19 sulla costruzione dell’identità professionale con un focus sull’esperienza del tirocinio universitario, l’articolo esamina il potenziale ermeneutico dell’analisi dei gesti, il carattere performativo e incarnato dell’acquisizione delle competenze per indagare la natura sensibile e creativa dell’azione tra norme prescritte, ruoli e imprevedibilità.
Itinerari corporei nella ricerca pedagogica:il tirocinio universitario degli educatori socio-pedagogici come autoetnografia somatica
Maria Livia Alga;Chiara Sità
2024-01-01
Abstract
La ricerca sui processi educativi è spesso centrata sulla esperienza, luogo della prima persona in cui confluiscono corpo, mente, mondo. Tuttavia le metodologie che si affidano alla sola messa in parola del vissuto faticano a cogliere questo intreccio. La proposta degli itinerari corporei indaga l’azione e la trasformazione sociale e singolare come processi sostanzialmente corporei. Il corpo vi è inteso come luogo del desiderio, della riflessione e della resistenza all’intersezione di fattori economici, politici, sessuali e intellettuali. Schivando il rischio di concepire una idea di itinerario in termini di percorso lineare, coerente e progressivo, al contrario questo metodo nomina processi dinamici, segnati dalla contraddizione e dall’incompiutezza. In quanto sapere che si genera nell’azione e nella presenza, il farsi del corpus di competenze, abilità e conoscenze degli educatori socio-pedagogici si presta a essere analizzato attraverso questa proposta metodologica. A partire da una ricerca qualitativa con studenti in L19 sulla costruzione dell’identità professionale con un focus sull’esperienza del tirocinio universitario, l’articolo esamina il potenziale ermeneutico dell’analisi dei gesti, il carattere performativo e incarnato dell’acquisizione delle competenze per indagare la natura sensibile e creativa dell’azione tra norme prescritte, ruoli e imprevedibilità.File | Dimensione | Formato | |
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