In the Italian context, the lack of established legal and symbolic recognition of the parent-child bond in LGBT+ couples forces to frame the families as “unexpected” as they encounter collective spaces. This has important consequences for how parental identity and the sense of "being family" are constructed and negotiated in relationship with the outside world. The article highlights how this situation questions both professional practice, particularly in educational and healthcare services, and research methodology. Starting from data of the Family Lives research and within an ecocultural theoretical framework on parenting, the research explores the ways homosexual couples with children encounter public spaces, the strategies of situated visibility they enact, and how these families challenge the educational professional practices. In addition, the article will highlight how the relationship between intimacy and collective spaces constitutes an epistemological challenge that questions educational research and its practices, especially concerning the risk of reproducing mechanisms of oppression by silencing or overwriting the voices of non-normative family experiences.

Nel contesto italiano, la mancanza di un riconoscimento consolidato, sul piano legale e simbolico, del legame genitori-figli/e nelle coppie omogenitoriali costringe le famiglie nella forma dell’imprevisto nel momento in cui incontrano gli spazi collettivi. Questo ha importanti conseguenze sulle modalità con cui l’identità genitoriale e il senso di “essere famiglia” sono costruiti e negoziati nella relazione con il mondo esterno. L’articolo si propone di evidenziare come una situazione di questo tipo interroghi sia la pratica professionale, in particolare nei servizi educativi e di cura, sia la metodologia della ricerca. A partire dai dati della ricerca Family Lives ed entro una cornice teorica ecoculturale sulla genitorialità, saranno messe in luce le forme attraverso cui le coppie omosessuali con figli incontrano gli spazi pubblici, le strategie di visibilità situata che mettono in atto e i modi con cui queste interpellano le professioni educative. Inoltre, si metterà in evidenza come la relazione tra intimità e spazi collettivi costituisca una sfida epistemologica che interroga la ricerca pedagogica e le sue prassi, soprattutto in riferimento al rischio di riprodurre meccanismi di oppressione silenziando o sovrascrivendo le voci di esperienze familiari non normative.

I genitori LGBT+ tra impossibilità simbolica e lavoro di visibilità nella relazione con spazi pubblici e istituzioni educative. Quali sfide per la ricerca empirica.

Sità Chiara
;
de Cordova Federica;Selmi Giulia
2024-01-01

Abstract

In the Italian context, the lack of established legal and symbolic recognition of the parent-child bond in LGBT+ couples forces to frame the families as “unexpected” as they encounter collective spaces. This has important consequences for how parental identity and the sense of "being family" are constructed and negotiated in relationship with the outside world. The article highlights how this situation questions both professional practice, particularly in educational and healthcare services, and research methodology. Starting from data of the Family Lives research and within an ecocultural theoretical framework on parenting, the research explores the ways homosexual couples with children encounter public spaces, the strategies of situated visibility they enact, and how these families challenge the educational professional practices. In addition, the article will highlight how the relationship between intimacy and collective spaces constitutes an epistemological challenge that questions educational research and its practices, especially concerning the risk of reproducing mechanisms of oppression by silencing or overwriting the voices of non-normative family experiences.
2024
LGBT+ parenting, homoparenting, visibility, public space, educational services
genitorialità LGBT+, omogenitorialità, visibilità, spazio pubblico, professioni educative
Nel contesto italiano, la mancanza di un riconoscimento consolidato, sul piano legale e simbolico, del legame genitori-figli/e nelle coppie omogenitoriali costringe le famiglie nella forma dell’imprevisto nel momento in cui incontrano gli spazi collettivi. Questo ha importanti conseguenze sulle modalità con cui l’identità genitoriale e il senso di “essere famiglia” sono costruiti e negoziati nella relazione con il mondo esterno. L’articolo si propone di evidenziare come una situazione di questo tipo interroghi sia la pratica professionale, in particolare nei servizi educativi e di cura, sia la metodologia della ricerca. A partire dai dati della ricerca Family Lives ed entro una cornice teorica ecoculturale sulla genitorialità, saranno messe in luce le forme attraverso cui le coppie omosessuali con figli incontrano gli spazi pubblici, le strategie di visibilità situata che mettono in atto e i modi con cui queste interpellano le professioni educative. Inoltre, si metterà in evidenza come la relazione tra intimità e spazi collettivi costituisca una sfida epistemologica che interroga la ricerca pedagogica e le sue prassi, soprattutto in riferimento al rischio di riprodurre meccanismi di oppressione silenziando o sovrascrivendo le voci di esperienze familiari non normative.
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