Taking advantage of the possibility, new to Verdi studies, of consulting at first hand the composer’s autograph sketches, the essay explores the genetic materials for Luisa Miller. On the basis of the codicological study of the manuscripts, which have been analytically catalogued, it is possible to reconstruct the original state of four of the fascicles in which Verdi composed the opera. The reconstruction sheds light on the reasons that led the composer to make his own working tools, the sketches, in a certain way and enables us to clarify the chronology of the opera’s creation and to formulate hypotheses with regard to the underlying logic of the opera’s genesis. The result is an interpretative framework in which Verdi’s activity is revealed to be as much material as textual, as much practical as intellectual, always grounded on the dramaturgical synthesis with the librettist, Salvadore Cammarano. Moreover, the study of the sketches reveals that certain concepts to the dramaturgy of the opera also pervaded the genesis of the work: the creation in the audience of expectations that were later to remain unfulfilled and the progressive narrowing of the stage space – not only the physical space but also the conceptual and sound space – around the victim. Further reflection on the manner in which Verdi organised his personal “roadmap” reveals unexpected priorities in his creative process such as the composition of the Overture, which would seem to have been conceived as an integral part of the drama on a par with the other musical numbers. Finally, from a methodological point of view, it is crucial to consider the materiality of these manuscripts, which need to be approached in the context of the other external testimonies to the creative process (epistolary in primis) at our disposal.

Avvantaggiandosi della possibilità, nuova per gli studi verdiani, di consultazione autoptica degli abbozzi autografi del compositore, il saggio esplora i materiali genetici per Luisa Miller. Sulla base dello studio codicologico dei manoscritti, catalogati analiticamente, è possibile ricostruire lo stato originario di quattro dei fascicoli in cui Verdi compose l’opera. La ricostruzione permette di gettare luce sulle necessità che portarono l’autore a fabbricarsi in un certo modo i propri strumenti di lavoro, gli abbozzi, a chiarire la cronologia della genesi dell’opera e a formulare delle ipotesi sulle logiche di fondo della genesi dell’opera. Ne deriva un quadro interpretativo in cui l’attività di Verdi si rivela essere tanto materiale quanto testuale, tanto pratica quanto intellettuale, sempre fondata sul raggiungimento della sintesi drammaturgica col librettista, Salvadore Cammarano. Inoltre, lo studio degli abbozzi rivela che alcuni concetti centrali nella drammaturgia dell’opera pervasero anche la sua genesi: la creazione nel pubblico di aspettative che saranno poi disattese e il progressivo restringimento dello spazio scenico, che è ambiente fisico ma anche concettuale e sonoro, intorno alla vittima. Poi, la riflessione sulle modalità in cui Verdi organizzò la sua personale “tabella di marcia”, rivela delle priorità inaspettate nel suo processo creativo, quale ad esempio fu la composizione della Sinfonia, che sembrerebbe essere integrata nel dramma al pari degli altri numeri musicali. Dal punto di vista metodologico, in ultimo, appaiono cruciali l’attenzione alla materialità di questi manoscritti e la loro contestualizzazione con le altre testimonianze esterne (epistolari in primis) del processo creativo.

Gli abbozzi e la composizione di Luisa Miller: uno studio materiale

giovanni Meriani
In corso di stampa

Abstract

Taking advantage of the possibility, new to Verdi studies, of consulting at first hand the composer’s autograph sketches, the essay explores the genetic materials for Luisa Miller. On the basis of the codicological study of the manuscripts, which have been analytically catalogued, it is possible to reconstruct the original state of four of the fascicles in which Verdi composed the opera. The reconstruction sheds light on the reasons that led the composer to make his own working tools, the sketches, in a certain way and enables us to clarify the chronology of the opera’s creation and to formulate hypotheses with regard to the underlying logic of the opera’s genesis. The result is an interpretative framework in which Verdi’s activity is revealed to be as much material as textual, as much practical as intellectual, always grounded on the dramaturgical synthesis with the librettist, Salvadore Cammarano. Moreover, the study of the sketches reveals that certain concepts to the dramaturgy of the opera also pervaded the genesis of the work: the creation in the audience of expectations that were later to remain unfulfilled and the progressive narrowing of the stage space – not only the physical space but also the conceptual and sound space – around the victim. Further reflection on the manner in which Verdi organised his personal “roadmap” reveals unexpected priorities in his creative process such as the composition of the Overture, which would seem to have been conceived as an integral part of the drama on a par with the other musical numbers. Finally, from a methodological point of view, it is crucial to consider the materiality of these manuscripts, which need to be approached in the context of the other external testimonies to the creative process (epistolary in primis) at our disposal.
In corso di stampa
Filologia genetica
Giuseppe Verdi
Luisa Miller
Avvantaggiandosi della possibilità, nuova per gli studi verdiani, di consultazione autoptica degli abbozzi autografi del compositore, il saggio esplora i materiali genetici per Luisa Miller. Sulla base dello studio codicologico dei manoscritti, catalogati analiticamente, è possibile ricostruire lo stato originario di quattro dei fascicoli in cui Verdi compose l’opera. La ricostruzione permette di gettare luce sulle necessità che portarono l’autore a fabbricarsi in un certo modo i propri strumenti di lavoro, gli abbozzi, a chiarire la cronologia della genesi dell’opera e a formulare delle ipotesi sulle logiche di fondo della genesi dell’opera. Ne deriva un quadro interpretativo in cui l’attività di Verdi si rivela essere tanto materiale quanto testuale, tanto pratica quanto intellettuale, sempre fondata sul raggiungimento della sintesi drammaturgica col librettista, Salvadore Cammarano. Inoltre, lo studio degli abbozzi rivela che alcuni concetti centrali nella drammaturgia dell’opera pervasero anche la sua genesi: la creazione nel pubblico di aspettative che saranno poi disattese e il progressivo restringimento dello spazio scenico, che è ambiente fisico ma anche concettuale e sonoro, intorno alla vittima. Poi, la riflessione sulle modalità in cui Verdi organizzò la sua personale “tabella di marcia”, rivela delle priorità inaspettate nel suo processo creativo, quale ad esempio fu la composizione della Sinfonia, che sembrerebbe essere integrata nel dramma al pari degli altri numeri musicali. Dal punto di vista metodologico, in ultimo, appaiono cruciali l’attenzione alla materialità di questi manoscritti e la loro contestualizzazione con le altre testimonianze esterne (epistolari in primis) del processo creativo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1122038
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