Drawing on authors working from a decolonial standpoint, Southern epistemologies, and prospectivism, the present contribution seeks to set out a theoretical explanation of the academic difficulties faced by students with different cultural background, by re-examining the theoretical underpinning of the deficit thinking. We hypothesise that the coloniality of knowledge provided fertile ground for its development and spread. According to coloniality theory, the domination of culture, subjective experience and knowledge was a key part of the European project of global domination. We argue that rationalist scientific absolutism continues to provide the epistemological foundation of school, education and teacher-training systems with significant repercussions in terms of both the marginal position assigned within the school institution to students presenting multiple forms of diversity, and their chances of academic success. Exploring approaches to knowledges such as the mestizo, transgressive, intercultural decolonial, can help us to find new ways of thinking, living and coexisting without inferiorizing the other. Epistemic decolonization represents a crucial step in the transformation of the school into an educational-didactic space of empowerment and emancipation, even from the deficit view.
Il presente lavoro intende proporre una teoria esplicativa rispetto alle difficoltà accademiche incontrate dagli studenti con background culturale altro, basata sulla rilettura della teoria del deficit thinking alla luce dei contributi: decoloniali, delle epistemologie del Sud e del prospettivismo. L’ipotesi che qui proponiamo è che la teoria del deficit thinking abbia trovato nella colonialità del sapere un terreno fertile per il suo sviluppo e la sua diffusione. Secondo la teoria della colonialità, nel progetto europeo di dominazione mondiale, un ruolo centrale è stato attribuito al dominio delle soggettività, della cultura e della conoscenza. Si ipotizza che l’assolutismo scientifico razionalista costituisca ancora oggi lo sfondo epistemologico dei sistemi scolastici, della formazione e della postura dei docenti, con ricadute importanti sulla posizione marginale assegnata agli studenti portatori di molteplici diversità all’interno dell’istituzione scuola. Esplorare approcci alla conoscenza e all’educazione come quello mestizo, trasgressivo e interculturale decoloniale, può aiutarci a trovare nuovi modi di pensare, vivere e convivere senza inferiorizzare l’altro. La decolonizzazione epistemica del sapere è passaggio cruciale per la trasformazione della scuola in uno spazio educativo-didattico di capacitazione ed emancipazione, anche dallo sguardo deficitario.
Breaking out the box. Andare oltre il deficit thinking nei contesti scolastici eterogenei
Paola Dusi
2023-01-01
Abstract
Il presente lavoro intende proporre una teoria esplicativa rispetto alle difficoltà accademiche incontrate dagli studenti con background culturale altro, basata sulla rilettura della teoria del deficit thinking alla luce dei contributi: decoloniali, delle epistemologie del Sud e del prospettivismo. L’ipotesi che qui proponiamo è che la teoria del deficit thinking abbia trovato nella colonialità del sapere un terreno fertile per il suo sviluppo e la sua diffusione. Secondo la teoria della colonialità, nel progetto europeo di dominazione mondiale, un ruolo centrale è stato attribuito al dominio delle soggettività, della cultura e della conoscenza. Si ipotizza che l’assolutismo scientifico razionalista costituisca ancora oggi lo sfondo epistemologico dei sistemi scolastici, della formazione e della postura dei docenti, con ricadute importanti sulla posizione marginale assegnata agli studenti portatori di molteplici diversità all’interno dell’istituzione scuola. Esplorare approcci alla conoscenza e all’educazione come quello mestizo, trasgressivo e interculturale decoloniale, può aiutarci a trovare nuovi modi di pensare, vivere e convivere senza inferiorizzare l’altro. La decolonizzazione epistemica del sapere è passaggio cruciale per la trasformazione della scuola in uno spazio educativo-didattico di capacitazione ed emancipazione, anche dallo sguardo deficitario.File | Dimensione | Formato | |
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