In questo saggio prenderò in esame alcuni recenti lavori condotti da psicologi e neurologi sulla percezione del bello, con particolare attenzione alla validità della tesi kantiana, esposta nella prima parte della sua opera: Critica del Giudizio, secondo la quale il bello non può derivare dal piacere dei sensi, perché «non può essere definita bella una cosa che piace soltanto», ma coinvolge necessariamente anche la riflessione. Nel saggio di Brielmann e Pelli (2017) viene presentata una ricerca condotta allo scopo di sottoporre a test sperimentali la teoria kantiana della percezione del bello, contenuta nella prima parte della Critica del Giudizio. Gli esiti della ricerca hanno confermato che l’affermazione kantiana, secondo la quale il piacere associato al sentimento della bellezza richiederebbe l’intervento dell’intelletto, è corretta e dimostrabile neurologicamente, mentre non hanno confermato l’affermazione kantiana che i piaceri dei sensi non possono essere definiti belli.
C’è bellezza nel piacere? Riflessioni sulla critica neurologica alla teoria kantiana del bello
Lucia Procuranti
In corso di stampa
Abstract
In questo saggio prenderò in esame alcuni recenti lavori condotti da psicologi e neurologi sulla percezione del bello, con particolare attenzione alla validità della tesi kantiana, esposta nella prima parte della sua opera: Critica del Giudizio, secondo la quale il bello non può derivare dal piacere dei sensi, perché «non può essere definita bella una cosa che piace soltanto», ma coinvolge necessariamente anche la riflessione. Nel saggio di Brielmann e Pelli (2017) viene presentata una ricerca condotta allo scopo di sottoporre a test sperimentali la teoria kantiana della percezione del bello, contenuta nella prima parte della Critica del Giudizio. Gli esiti della ricerca hanno confermato che l’affermazione kantiana, secondo la quale il piacere associato al sentimento della bellezza richiederebbe l’intervento dell’intelletto, è corretta e dimostrabile neurologicamente, mentre non hanno confermato l’affermazione kantiana che i piaceri dei sensi non possono essere definiti belli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.