a potenza della simbologia materna appare, da tempo immemore, sottesa e legata ‘a doppio filo’ alla costruzione tessile realizzata dal ragno, emblema di duplicità e ambiguità: la ragnatela, infatti, può essere al tempo stesso rete avviluppante e protettiva, con i suoi filamenti setosi, o arazzo distruttivo e soffocante, che strozza con i suoi nodi il figlio castrato perché privato di una sua identità dalla dimensione ristretta delle maglie. Il presente articolo indaga la presenza di tale immagine archetipica, sia sul piano strutturale che tematico, nell'opera di due autori apparentemente distanti, ma tenuti insieme da questa trama flessibile: Gadda e Tarkovskij.
La figura della madre ragno. Dal textum gaddiano alla tela tarkovskiana
Marianna Lucia Di Lucia
2021-01-01
Abstract
a potenza della simbologia materna appare, da tempo immemore, sottesa e legata ‘a doppio filo’ alla costruzione tessile realizzata dal ragno, emblema di duplicità e ambiguità: la ragnatela, infatti, può essere al tempo stesso rete avviluppante e protettiva, con i suoi filamenti setosi, o arazzo distruttivo e soffocante, che strozza con i suoi nodi il figlio castrato perché privato di una sua identità dalla dimensione ristretta delle maglie. Il presente articolo indaga la presenza di tale immagine archetipica, sia sul piano strutturale che tematico, nell'opera di due autori apparentemente distanti, ma tenuti insieme da questa trama flessibile: Gadda e Tarkovskij.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.