Come agisce il senso libero della differenza sessuale (Diotima, 1991) nei percorsi formativi universitari dei giovani uomini al lavoro educativo? Il contributo indaga il costituirsi delle soggettività maschili nelle prime fasi di ricerca e sperimentazione della propria identità professionale: il tirocinio e la tesi di laurea. Raccontare le trasformazioni che, in un mondo postpatriarcale, i giovani uomini vivono nell’iniziazione al lavoro di educatori mette in luce come sia una occasione buona per ripensare la maschilità nel suo agire quotidiano, a partire da una costante interrogazione sulla corporeità e i sensi, il contatto, l’uso della forza e della tenerezza. Grazie ad un focus sulle posture, le abitudini cognitive ed emotive, prende forma una anatomia viva ed emerge la complessità degli itinerari corporei: la fabbricazione artigianale di soggettività sessuate che sfidano la cultura egemonica dei corpi, l’apertura di spazi relazionali di pensiero che favoriscono, in modo sorprendente, la conoscenza di sé. Si configura un maschile plastico che, schiudendosi, rende possibile un contatto autentico tra uomini di diverse generazioni, nutrendo un immaginario delicato che non abbandona mai del tutto le sue inquietudini e contraddizioni. L’articolo restituisce una parte di ricerca basata su un approccio duo-etnografico tra una docente e uno studente già lavoratore in una comunità per minori. Per duoetnografia si intende una forma collaborativa di scrittura e di generazione di conoscenza radicata nell’esperienza che compone memorie personali, dati di ricerca, forme di riflessività, esperienze estetiche (Formenti et al., 2019; Sawyer, Norris, 2015).
La dimensione sessuata dell’iniziazione al lavoro educativo: una duoetnografia sulla differenza maschile in un mondo postpatriarcale.
Maria Livia Alga
;David Boso
2023-01-01
Abstract
Come agisce il senso libero della differenza sessuale (Diotima, 1991) nei percorsi formativi universitari dei giovani uomini al lavoro educativo? Il contributo indaga il costituirsi delle soggettività maschili nelle prime fasi di ricerca e sperimentazione della propria identità professionale: il tirocinio e la tesi di laurea. Raccontare le trasformazioni che, in un mondo postpatriarcale, i giovani uomini vivono nell’iniziazione al lavoro di educatori mette in luce come sia una occasione buona per ripensare la maschilità nel suo agire quotidiano, a partire da una costante interrogazione sulla corporeità e i sensi, il contatto, l’uso della forza e della tenerezza. Grazie ad un focus sulle posture, le abitudini cognitive ed emotive, prende forma una anatomia viva ed emerge la complessità degli itinerari corporei: la fabbricazione artigianale di soggettività sessuate che sfidano la cultura egemonica dei corpi, l’apertura di spazi relazionali di pensiero che favoriscono, in modo sorprendente, la conoscenza di sé. Si configura un maschile plastico che, schiudendosi, rende possibile un contatto autentico tra uomini di diverse generazioni, nutrendo un immaginario delicato che non abbandona mai del tutto le sue inquietudini e contraddizioni. L’articolo restituisce una parte di ricerca basata su un approccio duo-etnografico tra una docente e uno studente già lavoratore in una comunità per minori. Per duoetnografia si intende una forma collaborativa di scrittura e di generazione di conoscenza radicata nell’esperienza che compone memorie personali, dati di ricerca, forme di riflessività, esperienze estetiche (Formenti et al., 2019; Sawyer, Norris, 2015).File | Dimensione | Formato | |
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